Fermata la “banda dei settantenni”: trafficavano oro e orologi tra Italia e Svizzera

È stata fermata la banda dei settantenni: si tratta di tre uomini, tra i 75 e i 79 anni, che trasportavano da Milano alla Svizzera oro e orologi. Dalle indagini della Guardia di Finanza è emerso che il gruppo aveva messo in piedi un piano ben studiato. I tre, infatti, approfittavano di quei momenti in cui i finanzieri non sorvegliavano i valichi con la Svizzera per trasportare la merce. Poi, con una specie di staffetta, oltrepassavano il confine.
Le indagini sono iniziate a settembre 2020: La Guardia di Finanza di Olgiate Comasco aveva fermato un uomo di 79 anni. Nell'automobile sono state trovate e sequestrate 68 monete tra oro, argento e rame, zirconi e 24 orologi. Da quel sequestro, gli investigatori hanno dato vita a un'inchiesta attraverso la quale hanno scoperto una decina di passaggi alla frontiera da luglio a settembre al valico di Crociale dei Mulini e a Drezzo.
La base operativa era un'azienda orafa
La base operativa era un'azienda orafa a Milano. Il negozio si trovava in via Nerino. Il titolare era un uomo di 76 anni che adesso è indagato dalla Procura di Como: è accusato di riciclaggio e violazione dell'obbligo di comunicare alla Banca d'Italia le operazioni in oro. Da questo negozio partivano oro e orologi che venivano portati in Svizzera da un 79enne.
I contanti poi partivano dalla Svizzera e rientravano in Italia. Per il traffico con la Svizzera, è indagato un uomo di 75 anni. Le Fiamme Gialle hanno sequestrato 3,8 chili di oro tra lamine, lingotti e monete. Sono poi stati sequestrati oltre centomila euro e diversi orologi.
Il sequestro della Guardia di Finanza
Il 79enne è stato fermato a Villa Guardia dove è stato trovato con ottocento grammi di oro in lamine dal valore di 38.400 euro. La Guardia di Finanza ha così deciso di monitorare i suoi spostamenti e hanno così notato che frequentava spesso un'azienda di Milano che commerciava metalli preziosi. Il 16 febbraio 2022 è stata perquisita la società di via Nerino e sono stati trovati oro e argento per 150mila euro tra lamine, lingotti e scarti.
Tutto il materiale era sprovvisto di documenti. Oltre a questo, sono stati trovati 24.500 euro in contanti. Da qui, è stato possibile scoprire una gestione parallela dell'attività che però non era stata mai censita nei registri. Tre giorni fa, così come disposto dal giudice per le indagini preliminari Carlo Cecchetti, è scattato il sequestro preventivo per otre 200mila euro.