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Fabrizio Corona alla polizia che gli entra in casa: “Se mi rinchiudete di nuovo, mi taglio la gola”

Sulla pagina Instagram di Fabrizio Corona sono comparsi due video dell’intervento della polizia in casa sua dopo una segnalazione per schiamazzi notturni. L’ex paparazzo ha scritto alcune righe di accompagnamento al video per sfogarsi: “Basta, lasciatemi vivere la mia vita in pace”. E ancora: “Venite pure a prendermi e rinchiudetemi di nuovo, sto giro mi taglio la gola”.
A cura di Giorgia Venturini
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Ancora poliziotti a casa di Fabrizio Corona. Questa volta l'intervento è stato richiesto, probabilmente da qualche vicino, per schiamazzi notturno e non per eseguire il trasferimento in carcere dell'ex paparazzo come era successo a marzo. Come allora però, anche in questo caso, l'intervento della polizia nella proprietà privata di Corona, agli arresti domiciliari, è finito sui social: nei video girati da alcuni amici dell'ex fotografo si vede Corona discutere con gli agenti sui modi dell'intervento. "Secondo il codice penale – che Corona tiene sempre in mano – non potete fare irruzione in casa mia senza prima aver citofonato, a meno che non avete un mandato di perquisizione. Ma non sembra questo il caso", si sfoga con gli agenti l'ex paparazzo.

Corona: Basta, è una perquisizione

Lo sfogo vero e proprio di Corona arriva qualche minuto dopo quando definisce le forze dell'ordine un "un plotone pagato da noi contribuenti. Sono rinchiuso in casa da due anni senza neppure l'ora d'aria, sono l'unico cittadino d'Europa a cui è vietata anche la libertà d'espressione". Per poi lasciarsi andare a un "basta, lasciatemi in pace". Lo stesso Corona si è poi appellato al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dicendo: "Ve lo chiedo per favore, lasciatemi vivere in pace la mia vita legale con i miei immensi problemi". Le parole di Fabrizio Corona accompagnano il video del dialogo con i poliziotti. Uno di questi si sente che dice: "Se ha bisogno delle telecamere. Va bene. Se ha così bisogno di pubblicare, pubblichi pure i video. Noi facciamo il nostro lavoro sia con che senza le telecamere". Qualche ora più tardi nelle storie del profilo di Corona compare il suo legale Ivano Chiesa che ha denunciato la cancellazione dei video che raccontano quanto accaduto: "Non siamo in Turchia, in Russia o in Arabia Saudita. La censura non è consentita nella nostra costituzione. Se non ti piace quello che pubblico mi quereli, ma non cancelli i video. Non siamo in un paese dittatoriale. Faremo una denuncia alla Procura della Repubblica". E poi ha aggiunto: "Il mio assistito ha diritto di dire quello che pensa anche se le sue parole attaccano le forze dell'ordine". E poi si rivolge ai follower di Fabrizio Corona: "Valutate quello che è accaduto perché è di una gravità inaudita".

Dieci giorni fa la denuncia per aggressione a pubblico ufficiale

Durante il suo sfogo però Corona avrebbe riportato parole pesanti e spiegato il suo punto di vista: "Dieci giorni fa sono stato denunciato per aggressione a pubblico ufficiale soltanto perché davanti a 30 testimoni e i miei legali ho cercato di riappropriarmi del mio telefono che mi era stato sottratto indebitamente. In un momento così drammatico per il nostro paese (…) io con tutti i problemi personali che ho, psichici e familiari, rinchiuso in casa da due anni senza l’ora d’aria, nonostante cerchi di impedire che qualsiasi cosa di illegale possa venire attorno a me, e mi ritrovo 9 poliziotti in casa armati, che si mettono i guantini neri pronti ad un intervento importante perché pericoloso per la Sicurezza Pubblica che necessitava la presenza di 9 poliziotti, un plotone, pagato da noi contribuenti". E poi continua: "Sono stanco, non ce la faccio più, ve lo chiedo per favore, lo chiedo al Presidente della Repubblica, lasciatemi vivere in pace la mia vita legale con i miei immensi problemi. Ultima osservazione, il capo di questa delegazione di poliziotti che mi sono ritrovato in casa improvvisamente, uscendo ha pronunciato queste parole, che ho video ripreso, ma che non pubblico: ‘Ora ci divertiamo e ti facciamo chiudere di nuovo'". E poi conclude: "Venite pure a prendermi e rinchiudetemi di nuovo, sto giro mi taglio la gola, l’indirizzo lo conoscete è sempre lo stesso e lo conoscete anche bene, a quanto pare".

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