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Ex coordinatore Lega giovani: “Cacciato perché non la penso come Salvini, così è una dittatura”

“Ho avuto da ridire per lo schieramento unilaterale della Lega su Israele. E il coordinatore federale della Lega giovani Luca Toccalini ha ritenuto di dovermi sostituire perché non la pensavo come Salvini”. Giovanni Restuccia, ex coordinatore Lega giovani della Valcamonica, racconta a Fanpage.it la sua burrascosa uscita dal Carroccio: “Ho tanti bellissimi ricordi e ammiro tantissime persone, ma purtroppo rimango basito per questo comportamento. È anche una questione di coerenza: nel momento in cui non mi è stato permesso di esprimere una mia idea parliamo di una dittatura, non di un partito”.
A cura di Francesco Loiacono
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"Voglio fare una premessa: ho tanti bellissimi ricordi, tantissime persone della Lega io le ammiro, ma purtroppo sono rimasto basito per questo comportamento". Giovanni Restuccia, 37enne ex coordinatore della Lega giovani della Valcamonica, a Fanpage.it racconta cosa gli è successo negli scorsi giorni a causa di alcuni suoi post su Facebook in cui aveva preso le difese della Palestina nella recente escalation di violenza tra lo Stato arabo e Israele, contravvenendo così alla linea del partito (e in primis di Matteo Salvini) pro Israele.

Cosa le è successo esattamente? 

Ho avuto da ridire per questo schieramento unilaterale della Lega su Israele. Io dicevo: ‘Guardate che stanno morendo dei bambini, non è bello e soprattutto non siamo sicuri di come siano andate le cose'. Ma la risposta è stata: ‘L'ha detto Matteo Salvini'. E il coordinatore federale della Lega giovani Luca Toccalini ha ritenuto di dovermi sostituire perché non la pensavo come Salvini. Io sono rimasto basito dalla mancanza di approfondimento su una vicenda del genere.

Che ruolo ricopriva all'interno della Lega?  

La Lega ha un compartimento giovanile, la Lega giovani, che ha una struttura federale. In Lombardia è divisa per province, ma ce ne sono 13 (più di quelle amministrative, ndr) perché ci sono anche territori come la Martesana e la Valcamonica. E io ero appunto il coordinatore della Lega giovani Valcamonica.

Da quanto tempo ricopriva questo incarico?

Stavo da tre anni nella Lega e da un anno circa ero coordinatore. La mia coscienza è sempre stata di destra, ma a livello di partiti la Lega è stato il primo al quale mi sono avvicinato. E ci tengo a sottolineare una cosa: non è che cestino tutti gli ideali della Lega, ma credo che un movimento giovanile dovrebbe approfondire certi temi prima di prendere posizione, perché sennò non si formano delle coscienze politiche, ma soltanto delle statuette costruite a immagine e somiglianza di Salvini. È chiaro che possano esserci dei pensieri diversi: e trovo assurdo che in un momento in cui si parla di libertà di espressione e di opinione io sia stato destituito dal mio ruolo solo perché la penso diversamente su una vicenda. E voglio dire anche che non c'erano mai state altre discussioni: ho solo detto che sulla pagina Lega Valle Camonica non avremmo inserito cose pro Israele perché non ero convinto e non mi andava di schierarmi come se fossi un tifoso di una squadra di calcio.

Dal centro vi dicevano cosa dover scrivere?

Nel momento in cui si fa parte di un partito politico si sposa quella che è l'idea politica. Nessuno ti mette le parole in bocca, però abbiamo una centralità nella comunicazione. Vengono elargiti post, immagini, i classici meme. Non è una forma obbligatoria, è una linea di partito. C'è un responsabile comunicazione per ogni provincia che non passa neanche dal coordinatore, inserisce direttamente ciò che dicono dal centrale: le classiche dichiarazioni di Salvini o di altri rappresentanti. Ma così avviene per ogni partito.

E anche sui profili personali vi dicevano cosa scrivere?

Considera che io sono stato destituito proprio per quello che ho scritto sul mio profilo social personale. Ho preso posizione per la Palestina, o comunque in maniera meno unilaterale di quanto fatto dal partito. Ho fatto presente che Israele non diventa sempre più grosso perché si difende, ma perché attacca e occupa. Israele non ha il vangelo in mano, non parliamo di uno Stato che è buono come il pane.

È stato rimosso solo dal ruolo di coordinatore o proprio cacciato dal partito?

Sono uscito fuori dalla Lega. Ho tanti bellissimi ricordi, tantissime persone della Lega io le ammiro, ma purtroppo rimango basito per questo comportamento. È anche una questione di coerenza: nel momento in cui non mi è stato permesso di esprimere una mia idea parliamo di una dittatura, non di un partito.

Ha detto che per altri valori si sente ancora affine alla Lega: ritiene che questo appiattimento sulle posizioni di Salvini sia un male?

Assolutamente: un partito che non permette ai ragazzi di approfondire ma gli impone ciò che dice Matteo Salvini non è destinato a crescere. Io sono stato rimosso direttamente dal coordinatore federale della Lega giovani Luca Toccalini: resto basito dalla linea per cui se una persona non dice ciò che vuole o dice Salvini, viene rimossa.

Altri la pensano come te, auspicano un maggiore pluralismo nel partito?

Tantissimi. E non è un caso che Luca Zaia abbia ottenuto più voti in Veneto con la sua lista che non con quella di Salvini premier. E non credo che la Lega non si fosse accorta che le persone che hanno preso più voti erano nella lista Zaia perché lui si era smarcato da Salvini.

Ma anche su altre questioni c'è chi ha qualche malumore? Penso ai famosi 49 milioni. 

Non vorrei uscire fuori argomento: sui 49 milioni so che Salvini se n'è assunto la responsabilità, non ci sono grosse chiacchiere.

E su altri casi, tipo quello che ha coinvolto il sottosegretario all'Economia Claudio Durigon (coinvolto nella recente inchiesta giornalistica di Fanpage "Follow the money", ndr)? Cioè quando ci sono delle vicende che possono creare imbarazzo e che negli altri partiti creerebbero discussione, cosa succede all'interno della Lega? 

Se lei mi chiede se all'interno della Lega c'è malcontento su Matteo Salvini glielo confermo. La scusante è che se fa 50 interviste a settimana, è chiaro che su 500 cose che dice ci sono anche delle caz…  Come avvenne quando fu intervistato da Floris (a "Di martedì", ndr), sulla storia della mascherina e della sua famosa risposta: ‘Ah no?'. Lì siamo stati noi a prenderlo in giro, più degli altri partiti. Ma il problema è proprio che non ci sono altre coscienze. Un partito che deve crescere dovrebbe permettere anche ad altre persone oltre a Salvini di parlare. E che non cresce non lo dico io, lo dicono i dati. L'elettorato di Giorgia Meloni, al contrario, sta crescendo in maniera consapevole, perché comprende ciò che dice: gli slogan di Matteo Salvini hanno meno appeal perché non sono seguite da argomentazioni serie.

Se ti dovessi vedere in un altro partito, ti orienteresti su Fratelli d'Italia?

Sicuramente il partito che sta esprimendo maggiore coerenza secondo quelli che sono i miei ideali è Fratelli d'Italia.

Che tu sappia anche altri leghisti, magari come te giovani e nei coordinamenti giovanili, ci stanno facendo un pensierino?

Guarda voglio chiarire che non è una questione di opportunità, ma di consapevolezza. Nel momento in cui inizi usare la testa, quando inizi ad avere una certa consuetudine con la politica, se ascolti la Meloni magari non la prima, ma la seconda e terza volta capisci che è una persona che ragiona. Matteo invece, tolti gli elenchi che utilizza, si fa trovare spesso impreparato a parere mio. Sicuramente a qualcuno arriva quel modo di comunicare: sull'elettorato elementare, se Matteo dice una cosa quella cosa è buona. Ma se poi vai ad argomentare ti accorgi che ci sono delle lacune: non dappertutto, ma ci sono delle mancanze che vengono analizzate un po' meno, anche a livello della sua espressione parlamentare.

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