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Erika Ferini Strambi trovata morta in un campo, l’ultimo incontro e le impronte digitali sull’auto: cosa sappiamo

Tutti i dubbi sulla morte di Erika Ferini Strambi, 53 anni, trovata senza vita dopo dieci giorni di ricerche in un campo di Pantigliate (Milano). L’ipotesi dell’incontro con un uomo misterioso e le impronte digitali raccolte sulla portiera dell’auto.
A cura di Francesca Del Boca
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Il sabato sera con gli amici, la pizza e il karaoke. Poi Erika Ferini Strambi, 53 anni, sembra scomparsa nel nulla per dieci giorni. Fino al ritrovamento del suo corpo senza vita in un campo di Pantigliate (Milano), di fianco alla sua Mini Cooper e a pochi chilometri dal locale di Segrate in cui la donna aveva trascorso la sua ultima serata.

Resta ancora avvolta nel mistero la morte di Erika Ferini, impiegata nell'ufficio risorse umane in Luxottica, che la notte di sabato 5 luglio non è più tornata a casa nel suo appartamento di Calvairate a Milano, zona piazzale Cuoco. La denuncia del padre risale a lunedì 7, preoccupato dal fatto che la figlia non rispondesse più al telefono e dalla segnalazione dei suoi colleghi, che avevano detto di non averla vista al lavoro quel giorno.

Le ultime notizie della 53enne risalgono alla sera di sabato 5 luglio. La donna, appassionatissima di canto e musica, come già accaduto in passato trascorre la serata con alcuni amici in una pizzeria del centro di Segrate, mangiando pizza ed esibendosi al karaoke. Le telecamere della zona mostrano Erika che saluta gli amici, i quali si offrono inutilmente di accompagnarla. Esce quindi da sola intorno alle 0.40 tra il 5 e il 6 luglio e, con le sue stampelle, e si dirige verso la sua auto nel parcheggio del locale. Ma non tornerà più a casa a Milano.

Sempre le telecamere installate tra Segrate e Pantigliate, hinterland a est di Milano, immortalano infatti la 53enne mentre si aggira con l'auto nei dintorni del locale, come se non avesse una meta. Poi, all'improvviso, viene inghiottita dal buio della campagna: il suo cellulare aggancia la cella di Pantigliate, generando traffico dati compatibile con chiamate via app o con la navigazione sul web, e si spegne per sempre intorno alle 7, come se fosse scarico.

Il corpo di Erika Ferini Strambi, verosimilmente senza vita già da giorni, viene ritrovato la mattina di mercoledì 16 luglio proprio a Pantigliate, nello spiazzo di un campo da un agricoltore di passaggio con la mietitrebbia che nota la Mini Cooper Countryman nera chiusa e, proprio accanto, un cadavere supino, riverso a terra nel granoturco. È semi svestito, senza più borsa e cellulare.

I carabinieri della compagnia Porta Monforte, coordinati dal pm Francesco De Tommasi che ha aperto un fascicolo per omicidio volontario, ipotizzano che possa essere lo scenario di un incontro occasionale con un uomo misterioso, qualcuno probabilmente conosciuto via app che prima ha ucciso la donna e poi è scappato con i suoi effetti personali. Solo un sospetto, per il momento, ma fondato rispetto agli elementi raccolti sulla scena. Gli investigatori, intanto,hanno repertato le impronte sulle portiere dell’auto, mentre analisi più approfondite saranno eseguite all’interno della vettura, dove sono già state rinvenute alcune tracce biologiche. 

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