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Emilia Nobili, la ex prof uccisa dal marito in Valtellina: “Aveva denunciato le violenze, l’ultima un mese fa”

Emilia Nobili è stata uccisa nella sua casa di Poggiridenti, in Valtellina (Sondrio), la sera di giovedì 31 luglio. Il marito Mohamet Redami ha confessato l’omicidio. Secondo quanto emerso, l’uomo era già stato denunciato per maltrattamenti in passato. L’ultima denuncia risalirebbe a un mese fa.
A cura di Giulia Ghirardi
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Immagine di repertorio
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Emilia Nobili, ex professoressa di lettere ora in pensione di 75 anni, è stata uccisa nella sua casa di Poggiridenti, in Valtellina (Sondrio), la sera di giovedì 31 luglio. Il marito Mohamet Redami, fermato dai Carabinieri di Lecco per un controllo di routine, ha confessato l'omicidio della donna. Secondo quanto emerso dalle indagini, Redami era già stato denunciato per maltrattamenti: l’ultima denuncia un mese fa.

Mohamet Redami già condannato per maltrattamenti

Il 65enne era già stato arrestato in passato per maltrattamenti in famiglia. Come è emerso dalle indagini, infatti, lo scorso 16 ottobre l'uomo era stato denunciato dai carabinieri per maltrattamenti e lesioni nei confronti della moglie e due giorni dopo, il 18 ottobre, gli era stata notificata la misura cautelare dell'allontanamento dalla casa familiare, con divieto di avvicinamento alla persona offesa.

Lo stesso giorno, però, era stato arrestato perché aveva violato il provvedimento ed era quindi stato condotto in carcere. La condanna era arrivata ad aprile di quest'anno: 1 anno e sei mesi di reclusione, con sospensione condizionale della pena e contestuale liberazione.

Poi, l'ultima denuncia, neanche un mese fa. Nonostante questo, Redami era tornato a vivere insieme a Nobili suscitando le preoccupazioni dei familiari della donna, soprattutto del figlio che aveva quindi deciso di andarsene di casa.

L'omicidio e la confessione

Mohamet Redami ha confessato l'omicidio dopo essere stato fermato dai Carabinieri di Lecco per un controllo di routine. Ai militari ha riferito di aver accoltellato e ucciso la moglie e di essersi poi diretto a Lecco. Una volta giunti all'abitazione di Poggiridenti (Sondrio), i carabinieri hanno trovato il corpo della donna e, non lontano dall'abitazione, hanno rinvenuto anche l'arma e i vestiti utilizzati per il delitto, di cui l'uomo aveva tentato di disfarsi.

Il 65enne è stato quindi interrogato dal pm di Lecco prima di essere trasferito nel carcere lecchese di Pescarenico, anche se nelle prossime ore, per esigenze investigative, potrebbe essere spostato in quello di Sondrio. Ancora da accertare il movente alla base del gesto sul quale ora stanno indagando i carabinieri. Oggi, domenica 3 agosto, dovrebbe essere disposta l'autopsia sul corpo della donna.

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