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Femminicidio-suicidio Emanuele De Maria

Emanuele De Maria ripreso dalle telecamere in Duomo: si era nascosto il volto con una kefiah e un copricapo

Così ha tentato di non farsi riconoscere Emanuele De Maria, latitante da due giorni, prima di suicidarsi gettandosi dalle terrazze del Duomo di Milano. Il biglietto era stato acquistato dopo l’accoltellamento del collega Hani Nasr e l’omicidio di Chamila Wljesuriya.
A cura di Francesca Del Boca
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Portava la kefiah avvolta intorno al collo e un copricapo con un codino quando si è presentato alla biglietteria del Duomo di Milano con in mano il ticket per salire sulla cima della cattedrale. Così ha tentato di non farsi riconoscere Emanuele De Maria, detenuto latitante da due giorni, prima di suicidarsi gettandosi da una terrazza.

La scena è stata ripresa domenica 11 maggio intorno alle 14 dalle telecamere di sorveglianza della zona, che lo hanno immortalato mentre fa le scale del Duomo, in fila tra i turisti come un passante qualsiasi. Poco dopo il 35enne di Napoli, condannato in via definitiva per un omicidio avvenuto nel 2016 e ricercato per aver accoltellato il giorno precedente un collega dell'hotel Berna di via Napo Torriani, dove era impiegato alla reception con un permesso di lavoro esterno, si getterà dalla terrazza a quaranta metri di altezza, precipitando sulla piazza affollatissima.

Emanuele De Maria di ritorno dal Parco Nord con la borsa di Chamila
Emanuele De Maria di ritorno dal Parco Nord con la borsa di Chamila

Il biglietto per salire sulla cattedrale, del resto, De Maria lo aveva già acquistato il giorno precedente, poche ore dopo il tentato omicidio del collega Hani Nasr, avvenuto intorno alle 6 di mattina fuori dall'Hotel Berna in via Napo Torriani. Nel filmato indossa jeans e maglietta nera, diversa da quella che indossava nel video che lo immortala alla metro Bignami dopo l'omicidio di Chamila Wljesuriya venerdì 9 maggio. Quel pomeriggio il 35enne viene filmato dagli occhi elettronici intorno al Parco Nord di Cinisello Balsamo mentre passeggia in compagnia della donna. Solo lui, però, farà ritorno dalla camminata, mentre tra le mani stringe la borsetta nera della 50enne: Chamila, come Hani Nasr impiegata al reparto caffetteria dell'hotel Berna, verrà ritrovata morta il giorno dopo, dilaniata da profondi tagli ai polsi e al collo. 

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