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Caso Eitan: il bimbo portato dal nonno in Israele

Eitan, la terza video chiamata con gli zii paterni: “Ha aperto i nostri regali, era felice”

Nella serata di ieri, venerdì 17 settembre, si è svolta la terza chiamata tra Eitan e gli zii paterni. Il piccolo è sembrato felice e ha aperto i regali che gli sono arrivati nelle ultime settimane. Domani, probabilmente, la zia paterna arriverà in Israele e nei prossimi giorni incontrerà il nipote.
A cura di Ilaria Quattrone
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Terza video chiamata tra Eitan e gli zii paterni. Il piccolo, unico sopravvissuto alla tragedia del Mottarone, è stato rapito l'11 settembre scorso dal nonno materno. L'uomo è partito insieme al nipote con un aereo privato dalla Svizzera per arrivare in Israele. Da allora Shmuel Peleg è indagato per sequestro di persona aggravata insieme alla nonna Esther Cohen. La battaglia legale raggiungerà l'apice il 29 settembre quando si svolgerà l'udienza per il rientro in Italia. Intanto, probabilmente domenica, la zia Aya Biran potrebbe incontrare il piccolo in Israele.

La videochiamata con gli zii

Il colloquio telefonico, secondo quanto riporta il quotidiano "La Repubblica", si è svolto venerdì sera. Il bambino si troverebbe a casa del nonno a Petah Tivka, vicino a Tel Aviv. A organizzare le videochiamate è lo zio materno e fratello della mamma di Eitan. Il piccolo si sarebbe mostrato felice: "Ci ha fatto vedere i pacchi con i regali che gli sono arrivati erano tutti sul tavolo. Eitan, come tutti i bambini, era contento all'idea di scartare quei regali".

Cosa sappiamo finora

Domani la zia paterna arriverà in Israele. Dopo un breve periodo di quarantena, potrà incontrare il bambino. La donna si fermerà fino all'udienza del 29 settembre. Il tribunale di Tel Aviv deciderà se attivare la procedura della Convenzione dell'Aja sulla sottrazione dei minori e chiedere l'immediato rientro in Italia oppure no. Intanto la Procura di Pavia sta cercando di capire come il nonno sia riuscito a far partire il piccolo: sul bambino infatti vi era un divieto di espatrio. Nonostante questo, è stato possibile per i due varcare il confine con la Svizzera. Lo stesso Peleg ha rivelato di aver mostrato regolarmente il passaporto, ma quando si tratta di minori è necessario avere anche un'autorizzazione che certifichi che l'adulto abbia la tutela.

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