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Educatore di 44 anni si toglie la vita nel carcere di Cremona: “Episodio grave”

Un educatore penitenziario di 44 anni si sarebbe tolto la vita all’interno del carcere di Cremona nella giornata di ieri. A riportare la notizia i sindacati di Polizia.
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Un educatore penitenziario di 44 anni si sarebbe tolto la vita nel suo ufficio nel carcere di Cremona. Secondo quando si apprende il fatto si è verificato nella giornata di ieri, lunedì 24 novembre.

"Non è ancora ben chiara la dinamica, ma sicuramente si tratta di un suicidio, a differenza di un semplice malore ipotizzato in un primo momento. Si tratta di un episodio che mi ha colpito molto anche perché, in 25 di attività, è la prima volta che mi capita di venire a sapere di un educatore che ricorre a un gesto estremo all'interno di un istituto penitenziario" racconta a Fanpage.it Aldo Di Giacomo, segretario generale di un sindacato di Polizia Penitenziaria, l'SPP. "Ovviamente non si conoscono neppure le motivazioni di questo gesto né se siano collegate a motivi lavorativi o personali. Tuttavia è un episodio grave, che non deve passare in secondo piano né essere sottovalutato", conclude Di Giacomo.

Mentre Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria, in una nota diffusa parla di “un funzionario giuridico-pedagogico" che "si è tolto la vita impiccandosi nel bagno del suo ufficio presso la Casa Circondariale di Cremona".

E prosegue fornendo alcuni dati che renderebbero più chiara la gravità e complessità del fenomeno: "Dall’inizio dell’anno sono quattro gli operatori che si sono suicidati, due agenti della Polizia penitenziaria e due impiegati delle funzioni centrali".

Inoltre spiega De Fazio: "Invece sono ben 71 i detenuti (più un internato in una REMS) che si sono tolti la vita. Numeri spaventosi, che restituiscono lo spaccato di carceri in profondissima e perdurante emergenza e che, anche a dispetto del motto della Polizia penitenziaria ‘despondere spem munus nostrum’, alla stregua dell’inferno dantesco, tolgono ogni speranza a chi vi è ristretto e a chi vi lavora”.

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