Dopo la condanna per tentato omicidio, Shiva torna in concerto e proietta le immagini della sparatoria: il video

Durante una tappa del tour nei palazzetti italiani, cantando “Bossoli” Shiva ha proiettato sul maxi schermo le immagini integrali della sparatoria avvenuta fuori dal suo studio di registrazione a Milano. L’evento aveva portato al suo arresto e alla condanna per tentato omicidio. Il video.
A cura di Giulia Ghirardi
134 CONDIVISIONI
Immagine

Shiva torna sotto i riflettori, ma questa volta non per la sua musica. Durante una tappa del suo tour nei palazzetti italiani, il cantante avrebbe infatti scioccato il pubblico presente mostrando sul maxi schermo le immagini integrali della sparatoria avvenuta fuori dal suo studio di registrazione a Milano, in sottofondo la canzone “Bossoli”. Proprio questo episodio aveva, però, portato al suo arresto, alla condanna per tentato omicidio e, parallelamente, a un acceso un dibattito su musica, violenza e responsabilità artistica.

Shiva, la condanna per tentato omicidio

Lo scorso 10 luglio Andrea Arrigoni, meglio conosciuto con il nome di Shiva, era stato condannato dal Tribunale di Milano a 6 anni, 6 mesi e 20 giorni di reclusione per tentato omicidio, porto abusivo d'armi e ricettazione. Il 24enne, un anno prima, aveva infatti sparato contro due giovani appartenenti alla crew del rapper rivale Mattia Barbieri (alias Rondo da Sosa) che gli avevano teso un agguato nel cortile dello studio di registrazione a Settimo Milanese ed erano stati feriti mentre scappavano. Per il Collegio Ferraro-De Cristofaro-Marchegiani, Arrigoni "sparò per colpire i suoi avversari", per questo avevano escluso "che l’imputato avesse agito in una situazione di legittima difesa", dato che ormai l'aggressione "si era esaurita".

Per questo, l'artista era stato arrestato e quindi portato in carcere dagli agenti della Questura e soltanto mesi dopo, il 21 febbraio 2024, gli erano stati concessi gli arresti domiciliari. In quell'occasione, gli avvocati Marco Campora e Daniele Barelli che difendevano il 24enne avevano dichiarato: "Grande soddisfazione. Siamo fiduciosi perché nel corso del processo riusciremo a dimostrare che Shiva non ha fatto altro che difendersi dalle violente aggressioni subite".

Questo fino al 18 marzo scorso quando la pena del cantante è stata ridotta a 4 anni e 7 mesi. La condanna è stata concordata tra il sostituto pg Luisa Russo e il difensore Paolo Muzzi, dopo che il trapper era stato condannato in primo grado a 6 anni e 6 mesi e mezzo con il rito abbreviato. I giudici hanno poi accolto la richiesta della difesa di modificare la misura cautelare: non più arresti domiciliari, ma obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria due volte alla settimana. Soltanto, quando sarà diventata irrevocabile la sentenza, però, Shiva potrà essere libero dopo oltre un anno e mezzo di custodia cautelare. Il residuo della pena verrà scontato attraverso l’affidamento in prova. "L'ho fatto per mio figlio e per i miei concerti", aveva commentato Shiva.

134 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views