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Il rapper Shiva arrestato a Milano

Shiva va a processo immediato: è accusato di tentato omicidio e porto abusivo d’arma da fuoco

Andre Arrigoni, alias Shiva, andrà a processo immediato per tentato omicidio e porto abusivo d’arma da fuoco. A luglio dello scorso anno il trapper milanese aveva sparato a due lottatori di Mma che gli avevano teso un agguato.
A cura di Enrico Spaccini
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Il trapper Shiva (foto da Instagram)
Il trapper Shiva (foto da Instagram)
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Andrà a processo con rito immediato Shiva, (alias Andrea Arrigoni), accusato di tentato omicidio e porto abusivo d'arma da fuoco. Il trapper milanese 24enne era stato arrestato lo scorso ottobre dalla polizia. In un video, registrato da una telecamera di sorveglianza, si vedeva il cantante reagire a un'aggressione sparando alle gambe a due giovani in fuga dal parcheggio della sua casa discografica a Settimo Milanese.

La gip Stefania Donadeo, su richiesta degli avvocati Daniele Barelli e Marco Campora, a fine febbraio aveva concesso a Shiva i domiciliari e ora, su richiesta della pm Daniela Bartolucci, ha disposto il processo con rito immediato. Il dibattimento, senza udienza preliminare, inizierà il 17 aprile.

La sparatoria dell'11 luglio

Era il pomeriggio dell'11 luglio quando Shiva era tornato con l'auto nel parcheggio della sua etichetta discografica Milano Ovest di via Cusago a Settimo Milanese. Poco dopo, i lottatori di MMA Alessandro Rossi e Walter Puglisi, a volto coperto, sono entrati nel parcheggio inseguendo il trapper.

A quel punto, il 24enne è entrato nella struttura da dove è uscito poco dopo impugnando una pistola calibro 9×21. Alla vista dell'arma, i due lottatori sono scappati, ma Shiva gli ha sparato contro colpendoli alle gambe.

La difesa di Shiva

Come sostengono i suoi legali, Shiva si sarebbe difeso dall'aggressione dei due uomini vicini al suo rivale musicale, il trapper Rondo Da Sosa. Per questo motivo, aggiungendo il fatto che ha sparato alle gambe e non ad altezza d'uomo, i legali avevano chiesto che l'accusa nei confronti del 24enne fose derubricata a "eccesso colposo di legittima difesa".

La gip Donadeo, però, nel rinvio a giudizio con processo immediato ha confermato l'accusa di tentato omicidio e di porto abusi d'arma da fuoco. Prima che gli venissero concessi i domiciliari, inoltre, Shiva era stato raggiunto da un'altra ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal Tribunale di Ascoli Piceno. Il trapper, infatti, sarebbe coinvolto in una rissa violenta esplosa nelle Marche ad agosto.

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