Donna si lancia dall’appartamento in fiamme e muore, cosa non torna nei racconti del compagno indagato per omicidio

Dice di essere uscito attorno alle 23:00 ma in realtà è successo alle 00:49; dice di non aver discusso con la compagna prima di uscire di casa ma poi si smentisce; attribuisce il rogo alla presenza di alcol per le pulizie sul tappeto del salotto ma gli investigatori hanno trovato sostanze acceleranti vicino alla porta di ingresso e nella camera da letto. Sono diverse le incongruenze nei racconti di Micheal Pereira, il 45enne fermato con l'accusa di aver appiccato un incendio nella casa in cui viveva con la compagna, Sueli Leal Barbosa, che per sfuggire alle fiamme è morta dopo essersi gettata dal quarto piano di una palazzina in viale Abruzzi, a Milano.
L'errore negli orari
Sentito prima come testimone e poi interrogato come indagato, l'uomo ha fornito versioni diverse e in alcuni casi contrastanti su cosa è successo la sera dell'incendio, tra il 4 e il 5 giugno. A cominciare dagli orari: Pereira ha dichiarato agli investigatori di essere uscito di casa attorno alle 23:oo per cercare della birra e di aver notato, al suo rientro, i lampeggianti della Polizia dalla quale era venuto a conoscenza dell'accaduto.
L'orario riferito dal 45enne, tuttavia, non combacia con quello ricostruito dagli investigatori attraverso le telecamere di sicurezza, che avrebbero ripreso l'uomo allontanarsi alle 00:49, solo pochi minuti prima che le fiamme avvolgano l'appartamento in cui era rimasta la donna.
Le contraddizioni sulla lite prima dell'incendio
Pereira si contraddice anche a proposito del litigio che sarebbe scoppiato tra i due prima dell'incendio. In un primo momento dice che non c'è mai stato, ma poi cambia versione: "Io e Sueli abbiamo discusso – dice – lei era arrabbiata con me perché voleva che la raggiungessi a letto anziché bere, io mi sono innervosito, ho fumato una sigaretta e un istante prima di uscire l'ho gettata sul tappeto che era davanti al divano. Volevo solo farle un dispetto, non pensavo che avrei provocato un incendio. Preciso che lei puliva il tappeto e il divano con alcol ed ammoniaca".
Il possibile innesco e l'uso di sostanze acceleranti
Proprio su questo ultimo tema, la presenza di alcol e di altre sostanze che potrebbero aver favorito la combustione, spuntano nuove incongruenze tra i racconti di Pereira e gli accertamenti degli investigatori. In un primo momento il 45enne dà come possibile motivazione dell'incendio un difetto della caldaia, che però non è stato riscontrato. Poi parla di "candele profumate" che la compagna era solita accendere nell'appartamento e dice di aver visto che lei ne accendeva una proprio prima che lui uscisse di casa.
Poi però l'uomo cambia versione e, scrivono i Pm, "Ammetteva di aver involontariamente appiccato il fuoco alla casa, lanciando un mozzicone per dispetto nell'appartamento, in prossimità del divano". Le indagini del Nucleo Investigativo Antincendi (Nia) dei vigili del fuoco hanno però accertato "la presenza di sostanze acceleranti la combustione in almeno due punti della casa, ossia nel soggiorno, in prossimità della porta di ingresso e nella camera da letto". Interrogato in merito, lo stesso Pereira ha detto di non aver mai visto la compagna pulire il letto con ammoniaca, alcol o altre sostanze.