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Donna aggredita dal convivente finisce in ospedale: l’intervento del 118 a Corsico

Una donna è stata soccorsa nella notte a Corsico e trasportata al pronto soccorso in codice giallo con lesioni a testa, volto e braccia dopo che il suo convivente l’ha aggredita e picchiata. Sul caso indagano i carabinieri. Nella Bergamasca il giudice ha imposto il divieto di avvicinamento a un uomo accusato di stalking e minacce alla ex moglie.
A cura di Simone Gorla
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

Un nuovo caso di violenza domestica è stato denunciato nel Milanese, nella settimana in cui si è celebrata la giornata mondiale contro la violenza sulle donne.

Corsico, donna picchiata dal convivente finisce al pronto soccorso

Una 43enne è stata soccorsa dal 118 a Corsico dopo che il convivente l'aveva aggredita nella notte tra sabato 28 e domenica 29 novembre. Lo riporta Areu (Azienda regionale emergenza e urgenza). La chiamata di allarme è arrivata alle 00.39. Sul posto, in via Benvenuto Cellini, sono intervenuti i soccorritori con un'ambulanza e i carabinieri. La vittima dell'aggressione è stata trasportata in codice giallo al pronto soccorso dell'Humanitas di Rozzano con contusioni e lesioni alla testa, al volto e alla braccia. 

Perseguita e minaccia la ex: divieto di avvicinamento per lo stalker

Nella Bergamasca l'autorità giudiziaria ha preso provvedimenti oggi nei confronti di un uomo di 46 anni, accusato di atti persecutori, che è stato raggiunto dal divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dall'ex moglie trentenne. La decisione è stata presa dal gip di Bergamo Maria Luisa Mazzola, su richiesta del pm Chiara Monzio Compagnoni, al termine delle indagini della divisione anticrimine della questura di Bergamo. L'uomo, che non accettava la fine del matrimonio, da 2017 perseguitava la ex con messaggi, pedinamenti, telefonate minatorie e minacce, anche davanti ai figli piccoli. Era arrivato a scriverle in un messaggio: "Perché avevi i bambini in macchina? Il mio sogno è fare un frontale con te, io in moto e tu in macchina". Di fronte alla gravità di comportamenti – e considerato che l'uomo era già stato destinatario di un ‘ammonimento' emesso dal questore – il giudice ha deciso di adottare misure più radicali.

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