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Disabile viene licenziato ma non si arrende: “Datemi una possibilità di dimostrare quanto valgo”

La storia di Giovanni Protopapa, disabile 37enne licenziato lo scorso marzo dall’azienda per cui stava facendo un tirocinio. Nonostante le difficoltà, non demorde: “Voglio mettermi in gioco, cerco una possibilità”.
A cura di Filippo M. Capra
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Giovanni Protopapa
Giovanni Protopapa

Ha rispettato gli orari e le mansioni del tirocinio senza fare una piega. Ligio al dovere, Giovanni Protopapa si è recato a lavoro tutti i giorni presso l'azienda di Milano che gli aveva affidato la posizione fino a quando, verso fine marzo, è stato lasciato a casa. Licenziato perché ritenuto non idoneo all'impiego. Giovanni, 37 anni, è disabile. A Prima La Martesana ha raccontato la sua storia spiegando di voler semplicemente un'occasione per dimostrare il suo valore.

Giovanni licenziato cerca lavoro: Voglio mettermi in gioco

Dopo l'addio all'azienda, Giovanni non si è perso d'animo e ha cercato lavoro per tutti questi mesi. Nonostante la sua buona volontà, però, per il momento non ha ancora trovato un datore di lavoro che gli abbia dato una possibilità. "Voglio dimostrare quanto valgo – dice – e mettermi in gioco". In merito al licenziamento di marzo, il 37enne dice di non reputarsi non idoneo alla posizione poiché ha studiato Ragioneria e ha sempre avuto mansioni simili. Un suo limite, spiega, potrebbe essere relativo alla difficoltà di imparare, nonostante il tirocinio lo stesse formando. Sono diverse le esperienze lavorative di Giovanni. Il suo cv recita agenzie immobiliari, cooperative e una compagnia aerea dove ha coperto il ruolo di addetto ai servizi generali.

La disabilità vista come problema

Giovanni, che zoppica per via della sua disabilità, dice che essere diversamente abili "è un problema solo al primo impatto, poi la gente si è sempre ricreduta". Come quella volta che arrivò agli orali della maturità e la presidente di commissione lo guardava con lo sguardo di chi sarebbe uscito con un classico 60. Invece, Giovanni fece un ottimo orale e lasciò il liceo con 80/100. Oppure come nell'occasione in cui, mentre lavorava per la cooperativa di Cassano, raccontò al suo capo del libro scritto: "Lui mi ha chiesto perché non avessi provato a pubblicarlo e io gli ho risposto che era difficile che una casa editrice si interessasse a me. Mi disse “Allora fallo tu”. Così mi ha portato in una copisteria, dove ho stampato 600 copie che ho venduto autonomamente". Giovanni, ribadisce, ha solo voglia di lavorare e mettersi in gioco. E cerca qualcuno che gli dia la possibilità di farlo.

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