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Denuncia di essere stata violentata a 9 anni dal cugino poliziotto: “Vogliamo sapere se è ancora in servizio”

Una 34enne ha denunciato di essere stata violentata a 9 anni dal cugino di 15 anni più grande che lavorava nella polizia locale di Milano. L’uomo potrebbe essere ancora in servizio.
A cura di Enrico Spaccini
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Foto di repertorio
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Una donna di 34 anni ha denunciato di aver subito violenze sessuali quando era solo una bambina. Aveva 9 anni e ad abusare di lei sarebbe stato il cugino di 15 anni più grande. Come ha raccontato la 34enne nella sua denuncia, già in quegli anni, nel 1998, il cugino lavorava nella polizia locale di Milano e, secondo quanto riportato da Il Giorno, sarebbe ancora in servizio. Per questo motivo il consigliere comunale Alessandro De Chirico ha presentato un'interrogazione a Palazzo Marino per sapere quali incarichi quell'uomo stia svolgendo ancora e quali misure l'amministrazione comunale intende adottare.

La denuncia della 34enne

La presunta vittima degli abusi ha presentato la denuncia alla polizia postale solo pochi mesi fa. La Procura è stata informata e la 34enne è stata ascoltata da uno dei magistrati del pool ‘fasce deboli'. La donna ha raccontato di abusi iniziati nel 1998 quando aveva appena 9 anni e proseguiti fino ai suoi 17 anni. L'autore era sempre lo stesso, il cugino di 15 anni più grande.

Tuttavia, la denuncia è stata presentata quando ormai sono scaduti i termini. L'inchiesta verrà aperta, ma è destinata all'archiviazione per prescrizione del reato. "Non ho mai denunciato perché ero disorientata, preoccupata per le conseguenze", ha spiegato la presunta vittima, "mi è mancata un’assistenza su questo fronte e intanto trascorrevano gli anni. Solo il mio nuovo psicoterapeuta mi ha spinta a fare questo passo".

"La gravità resta inalterata"

L'obiettivo di questa denuncia è che la storia non si ripeta. Come ha spiegato nella sua interrogazione De Chirico, il capogruppo di Forza Italia, se confermata la vicenda sarebbe "sconcertante" e sebbene i reati siano caduti in prescrizione "la gravità resta inalterata".

Per questo motivo, il consigliere comunale ha chiesto al sindaco e all'assessore alla Sicurezza "di avere notizia di quali misure siano state adottate dall’Amministrazione e dal Corpo di Polizia locale nei confronti del soggetto accusato di pedofilia" e "di sapere se attualmente il soggetto rivesta ancora il ruolo di agente della Polizia locale o sia stato assegnato a un’altra area dell’Amministrazione, quali siano ad oggi le mansioni svolte e se operi a contatto con l’utenza".

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