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Da oggi la Lombardia è zona arancione: ecco cosa cambia

Da oggi, lunedì 1 marzo, la Lombardia è in zona arancione. A un mese esatto dall’inserimento in zona gialla il peggioramento della situazione epidemiologica ha determinato la necessità di ulteriori restrizioni per contrastare il Coronavirus: dal divieto di uscire dal proprio Comune al divieto di servizio ai tavoli in bar e ristoranti, ecco cosa cambia.
A cura di Francesco Loiacono
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Da oggi, lunedì 1 marzo, la Lombardia è zona arancione per effetto dell'ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza. Il peggioramento della situazione epidemiologica evidenziata dall'ultimo monitoraggio della cabina di regia lo scorso venerdì ha determinato l'inserimento della regione guidata da Attilio Fontana nella fascia arancione, che comporta maggiori restrizioni rispetto a quelle osservate per un mese esatto, da quando lo scorso 1 febbraio la Lombardia era finita in "zona gialla". Cosa cambia col passaggio da zona gialla a zona arancione? I cambiamenti più significativi riguardano la libertà di spostamento, l'attività di bar e ristoranti e i musei.

Zona arancione: cosa cambia per gli spostamenti

Per quanto riguarda gli spostamenti, fermo restando il coprifuoco che resta in vigore dalle 22 alle 5 e il divieto di spostamento tra regioni che è stato prorogato fino al 27 marzo, rispetto alla zona gialla è vietato anche uscire dai confini del proprio comune, a meno che non si viva in un paese fino a cinquemila abitanti. Solo in quest'ultimo caso è consentito spostarsi in un raggio di 30 chilometri dal proprio comune, anche sconfinando oltre la Lombardia ma col divieto di recarsi in capoluoghi di provincia. Resta consentito fare visita una volta al giorno ad amici e parenti, all'interno dei confini comunali (tranne che per chi abita in comuni con meno di cinquemila abitanti) e a un massimo di due persone, più eventuali minori di 14 anni o disabili a carico. È sempre consentito per il nucleo famigliare raggiungere le seconde case (tranne che se si trovano in zone arancione rafforzato o zone rosse, vedere il relativo paragrafo). Resta sempre consentito inoltre il rientro alla propria residenza o al proprio domicilio. Spostamenti fuori dal proprio comune, fuori dalla Lombardia o in orario di coprifuoco possono avvenire solo per comprovati motivi di lavoro, salute o necessità, che in caso di controlli devono essere attestati mediante autocertificazione.

Cosa cambia per bar e ristoranti

Un cambiamento importante rispetto alla zona gialla riguarda bar e ristoranti. È infatti vietato sempre il servizio al tavolo: niente pranzi al ristorante o colazioni al bar. I locali potranno lavorare da asporto: fino alle 22 per quanto riguarda i ristoranti, fino alle 18 per i bar. Sempre consentito inoltre il servizio a domicilio.

Negozi, musei e scuole: cosa cambia in zona arancione

Nessun cambiamento per quanto riguarda i negozi: restano tutti aperti, indipendentemente dalla tipologia. Chiusi nei giorni festivi e prefestivi i centri commerciali: potranno rimanere aperti solo i negozi alimentari o di generi essenziali al loro interno. Restano aperti parrucchieri e centri estetici. Chiudono invece i musei, che in zona gialla avevano riaperto al pubblico durante i giorni feriali. Nessun cambiamento anche per quanto riguarda le scuole: restano aperti asili e scuole dell'infanzia e la didattica resta in presenza alle elementari e alle medie. Didattica in presenza dal 50 al 75 per cento per quanto riguarda le superiori.

Cinema, teatri, e sport

Nessun cambiamento per quanto riguarda cinema, teatri, piscine e palestre: restano chiusi. Tutti gli sport di contatto sono vietati: consentita, presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati ed esclusivamente all’aperto, l’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale ed evitando assembramenti.

Le zone arancioni rafforzate e rosse

In Lombardia, in virtù di ordinanze regionali, ci sono alcuni comuni che sono stati inseriti in fascia rossa (Viggiù in provincia di Varese, Mede in provincia di Pavia e Bollate in provincia di Milano) e altri che sono stati inseriti in una fascia definita "arancione rafforzata": l'intera provincia di Brescia, otto comuni della Bergamasca (Viadanica, Predore, Adrara San Martino, Sarnico, Villongo, Castelli Calepio, Credaro e Gandosso) e Soncino, in provincia di Cremona. Nei comuni in fascia rossa fino alla fine dell'ordinanza (che scade il 3 marzo, ma è prorogabile) sono in vigore ulteriori divieti: non è consentito uscire dalla propria abitazione se non per motivi di lavoro, salute o necessità, sono chiusi tutti i negozi tranne quelli alimentari e che vendono beni essenziali e sono sospese tutte le attività scolastiche in presenza. Sono inoltre vietati gli spostamenti verso le seconde case (così come è vietato per chi risiede fuori da questi comuni recarsi in seconde case che si trovano in zona rossa). Nelle zone in arancione rafforzato fino alla fine dell'ordinanza (che scade domani 2 marzo, ma è prorogabile), oltre alle restrizioni vigenti in tutta la regione sono chiuse tutte le scuole, con didattica solo a distanza, è necessario indossare una mascherina chirurgica sui mezzi pubblici e sono vietati gli spostamenti verso le seconde case (così come è vietato per chi risiede fuori da questi comuni recarsi in seconde case che si trovano in zona arancione rafforzato).

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