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Covid, virologo Rizzardini (Sacco): “Il vaccino russo Sputnik è efficace, usiamolo in Lombardia”

“Il vaccino russo Sputnik V ha dimostrato una buona efficacia ed effetti collaterali simili a quelli di Moderna e Pfizer, non ci sono ragioni per cui non utilizzarlo”. È l’opinione del virologo del Sacco, Giuliano Rizzardini. Nei giorni scorsi Letizia Moratti, vicepresidente e assessore di Regione Lombardia, ha chiesto al governo di valutare l’uso del vaccino russo.
A cura di Redazione Milano
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Il vaccino russo si potrebbe usare in Lombardia, come proposto nei giorni scorsi dall’assessore al Welfare lombardo, Letizia Moratti, perché "ha una buona efficacia ed effetti collaterali simili a quelli di Moderna e Pfizer". Lo ha detto il virologo del Sacco, Giuliano Rizzardini, intervistato dall'Agi, in merito alla richiesta della giunta regionale lombarda al Ministro della Salute e al Commissario Arcuri per ampliare la scorta di vaccini a disposizione.

"Il vaccino russo Sputnik V ha dimostrato una buona efficacia ed effetti collaterali simili a quelli di Moderna e Pfizer, non ci sono ragioni per cui non utilizzarlo", spiega il virologo. “Tanti più vaccini abbiamo, tanto più si allarga la fascia di popolazione che si può vaccinare. A dire che è un vaccino affidabile è una rivista autorevole come The Lancet, in un articolo pubblicato il 2 febbraio e, in ogni caso, dopo c'è l'ulteriore valutazione di Ema anche sui dati non pubblicati nell'articolo. La differenza tra è che quelli americani sono basati sulla tecnologia Rna sintetizzata in laboratorio mentre quello russo su vettori adenovirali umani. Normalmente l'uso di questo tipo di vaccini basati su vettori adenovirali è limitato a una sola dose, ma i russi hanno cambiato il vettore in modo che il sistema immunitario non aggredisca la seconda dose e hanno un'efficacia del 92%”.

Per questo, secondo Rizzardini "l’idea di utilizzarlo è buona, a prescindere dal perché sci scelga l'uno o l'altro vaccino, ambito che esula da quello della sua efficacia”. In vista della fase due della campagna, che dovrebbe scattare a fine febbraio con le somministrazioni agli over 80 e poi alla fascia 60-19 anni, e della fase tre che comprenderà la gran parte della popolazione lombarda.

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