Cosa sappiamo sull’incidente in viale Fulvio Testi: dal Suv che andava a 150 km orari alla morte del 19enne

Emergono poco a poco dettagli sull'incidente mortale in viale Testi a Milano, di domenica 16 novembre, in cui ha perso la vita il 19enne Pietro Silva Orrego, e che permettono di avere un quadro un po' più completo sull'accaduto.
Chi è la vittima, Pietro Silva Orrego
Pietro Silva Orrego, 19 anni, trasportato d'urgenza in ospedale, è deceduto poco dopo proprio davanti al papà medico, noto cardiologo milanese. Era arrivato in condizioni disperate, ha lottato per ore con i medici impegnati allo stremo per cercare di salvarlo. Ma a causa del gravissime ferite riportate, Pietro non ce l'ha fatta.
Di Pietro si sa che fosse uno studente e che la sera dell'incidente fosse uscito a divertirsi con gli amici dopo aver lavorato all'Esselunga, come raccontato dal padre alla stampa. Nell'ambito delle indagini e per avere un quadro più completo possibile sulle circostanze dell'incidente e della morte del 19enne, la procuratrice Giancarla Serafini, intanto, ha disposto l'autopsia sul corpo del giovane, per valutare anche se emergono nuovi dettagli.
La corsa a 150 km orari del Suv su cui viaggiava Pietro Silva Orrego
Secondo quanto diffuso in questi giorni, pare che il Suv Mercedes Classe G su cui viaggiava Orrego insieme ad altri sui amici, tra cui una ragazza di 30 anni, adesso ricoverata al Policlinico, corresse a 150 km orari, tre volte tanto il limite consentito e avrebbe bruciato un semaforo rosso. Un dettaglio certo non da poco, ma al momento non confermato dagli organi competenti contattati da Fanpage.it.
Cosa è successo ai conducenti delle due auto coinvolte nell'incidente
I due ragazzi, di 23 e 32 anni, rispettivamente conducenti delle auto coinvolte, una Mercedes Classe G, presa a noleggio per una serata di divertimento e spensieratezza, e una Opel Corsa, sono indagati con l'ipotesi di reato di omicidio stradale.
Le indagini sono in corso e ancora non si conoscono i contorni, ma dai pre-test effettuati fin da subito risulterebbe che il 23enne fosse positivo al consumo di droghe e alcol. Mentre il secondo positivo solo a droghe.
Le auto a seguito del violento scontro si sono ribaltate e distrutte completamente, tanto che è stato difficoltoso estrarre i corpi.
L'amico 20enne senza patente accusato dapprima di essere un finto soccorritore
Solo grazie a un video, registrato da un passante istanti dopo l'incidente, si è riusciti a comprendere effettivamente quale fosse il ruolo del giovane, presente sul posto, che in un primo momento è stato accusato di essere un finto soccorritore e di essere stato alla guida del Suv.
Si tratta di un 20enne, senza patente, che di fronte alle auto incidentate ha dichiarato di essere un passante, accorso per prestare aiuto ai suoi amici coinvolti. Dapprima non è stato creduto, perché appariva sotto shock, sporco di sangue e senza una scarpa.
Ma come emerge dal video, pare che il ragazzo abbia davvero cercato di salvare gli amici, come effettivamente ha dichiarato, e che abbia provato a sfondare il finestrino dell'automobile prendendolo a calci, perdendo così una scarpa. Un episodio, questo, che ha destato subito grande attenzione e scalpore.