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Cosa sappiamo sul femminicidio di Sueli Leal Barbosa, morta buttandosi nel vuoto per scappare dalla casa in fiamme

Continuano le indagini nell’appartamento di Sueli Leal Barbosa, la donna che è morta dopo essersi buttata dal quarto piano per fuggire dall’incendio che l’ha intrappolata in casa. Gli inquirenti pensano che ad appiccare il fuoco possa essere stato il compagno, Michael Pereira. Oggi il gip potrebbe interrogarlo per convalidare il fermo.
A cura di Alice De Luca
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Stamattina il gip del tribunale di Milano riceverà la richiesta di convalida del fermo e di custodia cautelare in carcere a carico di Michael Pereira, il 45enne arrestato con l'accusa di aver provocato la morte della compagna Sueli Leal Barbosa che nella notte tra il 4 e il 5 giugno si è buttata dalla finestra del suo appartamento, al quarto piano di un palazzo in viale Abruzzi, per sfuggire a un incendio. Secondo gli investigatori, sarebbe stato proprio Pereira ad appiccarlo pochi minuti prima di uscire di casa, lasciando la donna intrappolata tra le fiamme. Oggi, sabato 7 giugno, il giudice dovrà fissare anche la data per l'interrogatorio del 45enne, che potrebbe tenersi già in giornata o domani.

L'incendio e la morte di Sueli Leal Barbosa

L'incendio risale alle prime ore di giovedì 5 giugno. L'appartamento in cui la coppia viveva al quarto piano ha preso fuoco e, come si vede nei video girati da alcuni condomini, le fiamme hanno iniziato a divorare le stanze uscendo anche dalle finestre. Barbosa ha cominciato a chiedere aiuto gridando dalla finestra, fino a quando nel tentativo di sfuggire al rogo si è gettata dal davanzale.

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Trasportata in ospedale, la donna è morta poco dopo l'arrivo in pronto soccorso. Sul caso ha cominciato a indagare Squadra mobile della Polizia e il Nucleo Investigativo Antincendi dei Vigili del Fuoco, che dopo aver spento l'incendio hanno rintracciato il compagno della donna mentre sedeva ubriaco in un bar vicino.

La versione dei fatti del marito della donna

L'uomo è stato sentito come testimone e poi interrogato dal pm come indagato ma le sue dichiarazioni sono state spesso contraddittorie e incoerenti. Per questo motivo la pm Maura Ripamonti ha deciso di fermarlo con l'accusa di omicidio volontario aggravato e incendio doloso.

Durante l'interrogatorio, l'uomo ha ammesso che potrebbe essere stato lui ad aver appiccato l'incendio: "Io e Sueli abbiamo discusso – ha detto – lei era arrabbiata con me perché voleva che la raggiungessi a letto anziché bere, io mi sono innervosito, ho fumato una sigaretta e un istante prima di uscire l'ho gettata sul tappeto che era davanti al divano. Volevo solo farle un dispetto, non pensavo che avrei provocato un incendio. Preciso che lei puliva il tappeto e il divano con alcol ed ammoniaca".

Le contraddizioni e le incongruenze nei racconti di Pereira

A questa versione, però, gli inquirenti non credono. Il racconto dell'uomo, inoltre, è costellato di incongruenze, a partire dal suo orario di uscita dall'appartamento. In un primo momento Pereira dice di essersi allontanato attorno alle 23:00, ma le telecamere lo hanno ripreso andarsene quasi due ore più tardi, alle 00:49, pochi istanti prima che la casa prendesse fuoco. Anche sul possibile motivo dell'incendio il 45enne ha continuato a contraddirsi, facendo prima riferimento a un ipotetico guasto della caldaia, poi alle candele profumate che la compagna utilizzava e infine confessando di aver buttato il mozzicone sul tappeto "per farle un dispetto".

Pereira si contraddice anche su altri dettagli: l'uomo, per esempio, presenta la possibilità che il rogo si sia sviluppato dal mozzicone di sigaretta come un'eventualità accidentale. Gli investigatori, però, avrebbero trovato tracce di accelerante per il fuoco in salotto, nella camera da letto (dove, secondo il 45enne, si trovava la moglie prima che lui uscisse) e vicino all'ingresso.

I prossimi passi nell'indagine: gli esami nell'appartamento

Proseguono gli accertamenti della Squadra mobile della Polizia e dei Vigili del Fuoco nell'appartamento incenerito: le analisi serviranno in particolare per stabilire quali sostanze acceleranti potrebbero essere state usate dall'uomo per appiccare il fuoco, che è stato rapido e devastante. In questo senso saranno disposte anche delle analisi chimiche specifiche. Resta anche da capire se il 45enne, qualora si dimostrasse essere l'autore dell'incendio, abbia premeditato di uccidere la compagna.

Le amiche della donna hanno parlato a Fanpage.it di un rapporto di coppia compromesso, nel quale lui minacciava la compagna e si era dimostrato violento nei suoi confronti. "Era diventato ossessivo – ha raccontato un vicino di casa – una volta Sueli era uscita a fare un aperitivo con mia moglie e lui l'ha chiamata decine di volte chiedendole dove fosse e con chi fosse".

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