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Controlli alla dogana tra Italia e Svizzera: respinti rottami radioattivi

Un carico di rottami metallici radioattivi è stato intercettato a Como, alla dogana tra Italia e Svizzera. Il carico era diretto nel nostro Paese. I controlli di routine hanno rivelato livelli di radioattività anomali: il prefetto di Como, dopo il parere dell’Agenzia regionale per l’ambiente, ha disposto il respingimento del carico, al momento isolato in un’area delimitata.
A cura di Francesco Loiacono
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Un carico di rottami radioattivi è stato intercettato e respinto alla dogana tra Italia e Svizzera di Como, al valico di Brogeda. A comunicarlo sono stati i funzionari dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli, protagonisti della vicenda. I funzionari nelle scorse ore stavano controllando un carico di rottami metallici provenienti dalla Svizzera e diretti in Italia, che erano fermi negli spazi doganali in attesa di essere dichiarati all'importazione. Dopo aver controllato la scheda di circolazione, i funzionari dell'Adm, assieme agli esperti addetti a questo tipo di rilevazioni, hanno proceduto al controllo dei valori radiometrici del carico, una procedura di routine.

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Il carico dovrà essere rimosso al più presto

Dal controllo sono tuttavia emersi livelli di radioattività anomali che hanno fatto scattare il protocollo di sicurezza previsto in questi casi. Il carico è stato isolato all'interno di un’area ben delimitata e interdetta al personale non qualificato e sono state allertate tutte le autorità competenti in materia di sicurezza e tutela dell'ambiente e della popolazione: il Dipartimento territoriale dell'Arpa, Agenzia regionale per l’ambiente, e la prefettura di Como. È stato proprio il prefetto, Andrea Polichetti, dopo il parere da parte dell'Arpa, a disporre il respingimento del carico. La società che ne aveva organizzato l'invio in Italia dovrà, a proprie spese, rimuovere il carico radioattivo dagli spazi doganali italiani e anche dai vicini spazi doganali elvetici, con tutti gli accorgimenti del caso. La decisione è stata presa sulla base della direttiva 2013/59/Euratom, che stabilisce le norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione contro i pericoli derivanti dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti.

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