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Confermata la condanna in carcere ad Alberto Genovese: respinto il ricorso della difesa

Il giudice per l’udienza preliminare ha respinto la richiesta della difesa di ricalcolare la pena inflitta all’ex manager: resta confermata quindi la condanna definitiva a 6 anni, 11 mesi e 10 giorni.
A cura di Giorgia Venturini
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Resta in carcere Alberto Genovese. Il giudice per l'udienza preliminare ha respinto la richiesta della difesa di ricalcolare la pena inflitta all'ex manager: resta confermata quindi la condanna definitiva a 6 anni, 11 mesi e 10 giorni perché ritenuto responsabile di violenza sessuale ai danni di due modelle di 22 anni. Una nel suo attico milanese (ribattezzato dai frequentatori "Terrazza Sentimento") e una durante una vacanza a Ibiza nella residenza Villa Lolita.

La richiesta della difesa

La pena era stata già ricalcolata al ribasso rispetto alla sentenza dello scorso settembre: stando infatti alla legge Cartabia, una volta che la difesa ha rinunciato a impugnare la sentenza in Appello la pena è stata ridotta da otto anni e quattro mesi a sei anni e undici mesi. Dopo il ricalcolo i legali i Genovese avevano però contestato l'entità del ribasso. Così avevano proceduto con il ricorso, ora però respinto dal giudice. L'ex manager delle start-up dunque resta in carcere: di recente è stato trasferito dal carcere di Lecco a quello di Bollate.

La possibile scarcerazione di Genovese

Secondo la Procura i reati per i quali è stato condannato sono ostativi alla concessione dei domiciliari e il suo residuo pena, tenuto anche conto del ‘pre-sofferto' (il tempo in misura cautelare), supera i 4 anni di circa due mesi. Dopo che è stato respinta la richiesta della difesa, i legali potranno intervenire chiedendo la scarcerazione di Genovese per esigenze di cura e riabilitative procedendo con un'istanza al Tribunale della Sorveglianza: nei mesi scorsi infatti si trovava in un centro di cura per disintossicarsi.

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