Condannato a 2 anni e 6 mesi per aver palpeggiato due ragazze, nessuno sa dove sia

Oggi, 12 gennaio, al Tribunale di Brescia si è tenuto il processo a carico di un 30enne accusato di violenza sessuale. Secondo quanto raccontato dalle due ragazze, una di 16 anni e l'altra di 19, l'uomo di origini nigeriane le avrebbe palpeggiate in strada sul Garda in due momenti diversi. Il processo si è concluso con una condanna a due anni e sei mesi, oltre a un risarcimento immediatamente esecutivo di 3mila euro a carico del 30enne, ma nessuno sa dove sia.
Il racconto di una delle vittime
Persino il suo avvocato, che lo ha difeso in aula, non riesce a mettersi in contatto con lui. Anzi, non lo ha mai incontrato di persona. "Me lo sono trovato davanti, mi ha toccato il seno", ha raccontato la 16enne davanti ai giudici che poi descrive quell'uomo che quasi nessuno ha mai visto: "Era alto, aveva le mani grosse e avevo paura che mi facesse qualcosa".
Poi la fuga, l'inseguimento, e l'incontro con i carabinieri a cui ha raccontato tutto. "Ho avuto paura perché ha visto dove abitavo", ha spiegato, "ho perso 10 chili in due settimane, praticamente non ho più mangiato per la paura dopo quell’incontro".
Due settimane prima, ad aprile, era successa una cosa simile alla sua amica di 19 anni che ha indicato come responsabile lo stesso 30enne.
L'identificazione da parte dei carabinieri e il fermo
Una prima identificazione è stata possibile perché la 16enne, fuggendo, aveva incrociato una pattuglia dei carabinieri di Sirmione vicino a un supermercato di Desenzano a cui ha raccontato tutto.
In quel momento sono riusciti a rintracciarlo e fermarlo, ma ora che è stato condannato nessuno sa dove cercarlo.