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“Come sta il ragazzo?”: le prime parole in ospedale della professoressa accoltellata a Varese

Proseguono le indagini per appurare se il 17enne abbia agito da solo o sia stato spinto da qualcuno. La professoressa Sara Campiglio si trova ora ricoverata nel reparto di Chirurgia dell’ospedale di Varese: al risveglio si è interessata delle condizioni di salute del ragazzo che l’ha aggredita alle spalle.
A cura di Francesca Del Boca
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L'ingresso dell'istituto professionale Enaip di Varese (foto di Fanpage.it)
L'ingresso dell'istituto professionale Enaip di Varese (foto di Fanpage.it)

"Come sta il ragazzo, si è fatto male? E dove si trova adesso?". Sono le primissime parole della professoressa colta di sorpresa e accoltellata ieri all'istituto professionale Enaip di Varese da uno studente di 17 anni. Ora, dopo un'operazione all'ospedale Circolo della città, Sara Campiglio si trova ancora ricoverata nel reparto di Chirurgia d'urgenza per una lesione polmonare. Ma subito, al risveglio dall'anestesia, il suo pensiero è andato all'alunno che l'ha lasciata a terra sanguinante tra i corridoi della scuola.

Le parole della docente in ospedale a Varese

"L’insegnante accoltellata era provata, sedata dai farmaci e ancora sconvolta per quanto accaduto, è consapevole di avere rischiato. Ma al risveglio dall’operazione ha chiesto informazioni sullo stato di salute del ragazzo che l’ha colpita", ha dichiarato Giovanni Colombo, responsabile Enaip per la Lombardia, a VareseNews dopo aver contattato la docente 57enne. "Le abbiamo risposto che lo studente sta bene, ma non le abbiamo risposto quando ha chiesto dove si trovasse, cioè al carcere minorile Beccaria di Milano". Il giovane, recluso in attesa dell'udienza di convalida, è stato arrestato con l'accusa di tentato omicidio.

Le indagini e il movente

Proseguono intanto le indagini della Squadra Mobile di Varese e della Procura dei minori per tentare di ricostruire il contesto dell'inspiegabile aggressione ai danni della professoressa. Un agguato avvenuto mentre la donna era di spalle, con tre fendenti secchi alla schiena. Il ragazzo aveva un coltello a serramanico in tasca, lungo dieci centimetri. E soffrirebbe da tempo di disturbo bipolare e depressione: secondo lo stesso istituto Enaip sarebbe un "soggetto a diagnosi funzionale", discalculico e iperattivo. Era al primo giorno di rientro a scuola dopo uno stage lavorativo di tre mesi ed era proprio Sara Campiglio, impegnata da decenni nel sociale, a gestire e coordinare le attività formative.

Il possibile movente, al momento, resta ancora tutto da stabilire. Il risultato di precedenti tensioni tra studente e professoressa? Un risentimento covato da tempo, forse a seguito di una bocciatura? Gli inquirenti non escludono nessuna pista. Ma sembra ormai abbandonata quella che coinvolgerebbe i compagni di classe o i contatti tra i vari gruppi social: l'ipotesi insomma che qualcuno possa aver spinto ad agire il 17enne, studente con evidenti fragilità, magari per una folle scommessa.

"Non c'è stato nessun diverbio tra loro, niente che potesse far pensare a quello che poi è accaduto", assicura intanto la collega Gabriella C., la prof di Tecniche commerciali e di vendita con cui stava chiacchierando prima della campanella. "È stato tutto così veloce che non ci siamo accorti di nulla fino a quando lei non si è accasciata, il ragazzo è scappato via come un razzo. Per fortuna conosco le tecniche di Pronto soccorso e ho tamponato le ferite".

"Il ragazzo voleva uccidere"

"Voleva uccidere, non c'è assolutamente una ragione per questa cosa. Va fermato, va curato perché potrebbe rifarlo" è il parere dei parenti di Sara Campiglio. "Non si sa spiegare come sia successa una cosa del genere, ha sempre seguito passo dopo passo tutti i suoi studenti". "Siamo un po’ arrabbiati, non sappiamo nemmeno con chi. Con chi l’ha aggredita, con il sistema", si aggiunge il compagno Loris. "Siamo spaventati per il rientro. Come si fa a tornare al lavoro, dopo un episodio del genere, in un posto che è stato la tua casa?".

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