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Com’è possibile che nessuno dei vicini di Carmela Fabozzi abbia visto o sentito nulla dell’assassinio

I vicini di casa di Carmela Fabozzi, la donna di 73 anni trovata morta dal figlio nella sua casa di Malnate (Varese), raccontano di non aver sentito nulla. Ma come è possibile che non ci siano state urla? Cosa è accaduto?
A cura di Giorgia Venturini
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Nessun grido, nessuna lite. Neanche una breve conversazione un po' accesa. Nulla. I vicini di casa di Carmela Fabozzi, la donna di 73 anni trovata morta dal figlio nella sua casa di Malnate (Varese), raccontano di non aver sentito nulla. Nella loro mente c'è solo il ricordo di un uomo di 60 anni circa che la mattina dell'omicidio chiedeva di Carmela e dove potesse trovarla. Chi sia e perché la cercasse è ancora un mistero. Ma anche se si arrivasse alla sua identificazione, è veramente lui l'assassino?

Ancora introvabile l'arma del delitto

Al lavoro ora, oltre ai carabinieri della Compagnia di Varese, ci sono i militari del Ris di Parma che stanno analizzando tutto il materiale biologico trovato e raccolto nella casa dell'anziana. Per ora però non è ancora stato individuato nessun dna. Così come resta ancora da scoprire l'arma del delitto, introvabile. Dall'autopsia eseguita sul corpo della donna è stata confermata la morte a causa di un oggetto contundente. Carmela Fabozzi è stata infatti colpita alla testa qualche ora prima che arrivasse il figlio e la trovasse in una pozza di sangue. Lo stesso figlio ai carabinieri ha spiegato che la madre non aveva nessun nemico, nessuna discussione nei mesi precedenti con qualcuno che possa far pensare a un simile gesto. Gli investigatori intanto hanno già escluso anche la pista della rapina finita male: dalla casa non risultano scomparsi gioielli e soldi. Tutti i cassetti risultano in ordine. E ancora: sulla porta, così come sulle finestre non ci sono segni in effrazione.

Sparito il cellulare della donna

Investigatori e inquirenti stanno anche cercando il cellulare della donna, sparito dopo l'omicidio. Il cellulare potrebbe racchiudere tutte le informazioni utili per risalire a messaggi e a spostamenti della vittima. La donna però sembra certo che sia morta in casa (il corpo non è stato spostato) e sarebbe lei stessa ad aver aperto al suo aggressore. Quindi tra vittima e killer ci poteva essere stato scambio di email e messaggi. Su cosa e perché, ancora dopo giorni è tutto da capire.

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