Cittadini ostaggio dei miasmi di una ditta che ricicla materiali plastici e organici: “La puzza ci sveglia la notte”

"É una puzza molto persistente che crea tantissimi disagi: non possiamo aprire le finestre o stendere i panni sul balcone, a volte abbiamo mal di gola, fastidio agli occhi, tosse, nausea e capita che gli odori ci sveglino di notte. É una cosa invivibile, anche sul piano psicologico". La segnalazione è arrivata a Fanpage.it da parte del comitato Aria Pulita Tomenone, formato da cittadini dei comuni di Montello, Costa di Mezzate, Bagnatica, Brusaporto, Albano Sant'Alessandro e San Paolo D’Argon (in provincia di Bergamo), che da anni denunciano i miasmi provenienti da un'azienda di Montello specializzata nel recupero e riciclo di materiali plastici e materiali organici.
Nonostante le richieste di intervento da parte dei residenti vadano avanti almeno dal 2021, ad oggi il problema non è ancora stato risolto. "Come cittadini siamo disperati – scrive il comitato in una nota – abbiamo paura per i nostri figli, la pressione psicologica dopo tutti questi anni e la paura sono arrivati al limite della sopportazione. La puzza entra dalle finestre nelle case, impregna i vestiti e non c’è modo di fermarla".
Le rilevazioni dell'Arpa: "Molestie non tollerabili e continuative"
La situazione non accenna a migliorare anche se, proprio nel 2021, l'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (Arpa) della Lombardia ha certificato che le molestie olfattive segnalate dalla popolazione provenivano proprio dalla ditta di Montello e che erano da considerarsi disagi non tollerabili. La rilevazione è stata fatta con l'applicativo Molf, uno strumento informatico sviluppato da Arpa che è stato affidato ad alcuni cittadini-sentinella che avevano il compito di tenere traccia degli episodi di miasmi.
Queste le conclusioni dell'Agenzia: "La molestia causata supera (abbondantemente) il limite percentuale stabilito dalla Deliberazione della giunta regionale 3018/12 da considerare la molestia non tollerabile": L'Arpa ha poi aggiunto "che l’origine non è legata ad un particolare processo produttivo che si effettua in azienda in particolari momenti, ma è una emissione continua che ricade in modo intermittente sull’abitato di Bagnatica".
I tavoli tecnici e le denunce
"Dopo questi esiti – ha spiegato a Fanpage.it un residente e rappresentante del comitato di cittadini – si sono aperti diversi tavoli tecnici con la Regione, con la stessa ditta, con la Provincia, con i Comuni e con Arpa. Il problema è che in questi tavoli tecnici si decidono prescrizioni nei confronti della ditta, che però non portano mai a miglioramenti. Quindi ad oggi la situazione non è cambiata".
Per questo motivo i residenti si sono attivati anche sul piano legale presentando una querela che attualmente è ancora al vaglio della magistratura. Non è la prima volta che i cittadini denunciano il problema. Già nel 2002 più di mille firme accompagnarono un esposto alla Procura di Bergamo. Il 31 luglio 2003 l’allora rappresentante legale della ditta fu imputato per emissioni moleste ed estinse il reato pagando un'oblazione.
Il progetto dell'inceneritore
Quello delle molestie olfattive non è l'unico motivo che fa agitare i residenti vicino a Montello. "In tutta questa faccenda – ha detto il residente intervistato da Fanpage.it – hanno mandato in Provincia il progetto per costruire qui a due passi, in un contesto urbanizzato, il più grande inceneritore d'Italia", che dovrebbe sorgere proprio all'interno della stessa ditta che genera i miasmi.