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Alberto Genovese arrestato per stupro

Chiuse le indagini su Alberto Genovese: l’imprenditore verso il processo per abusi sessuali

Sono state chiuse le indagini nei confronti di Alberto Genovese, l’imprenditore arrestato lo scorso novembre a Milano con l’accusa di aver abusato di due ragazze di 18 e 23 anni durante due feste. Genovese si avvicina sempre più al processo: la Procura di Milano infatti chiederà il rinvio a giudizio.
A cura di Ilaria Quattrone
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Sono state chiuse le indagini nei confronti di Alberto Genovese, l'imprenditore arrestato lo scorso novembre a Milano con l'accusa di aver abusato sessualmente di una ragazza di 18 anni, durante una festa nel suo attico di lusso, e di una 23enne durante una festa a Ibiza. Entrambe sarebbero state drogate e poi violentate. Adesso la Procura di Milano chiederà il rinvio a giudizio.

La richiesta di revoca della misura di custodia cautelare in carcere

Genovese attualmente si trova nel carcere di San Vittore. Per due volte i suoi avvocati difensori hanno chiesto la revoca della misura cautelare ritenendola incompatibile con le sue condizioni di salute mentale e fisica. L'imprenditore infatti soffre di diverse problematiche legate alla tossicodipendenza. I suoi legali infatti sostengono che, pur essendo sottoposto a una terapia farmacologia, non avesse mai avuto una diagnosi. Il giudice per le indagini preliminari di Milano, Tommaso Perna, ha però respinto la richiesta. Nell'ultima occasione, la sua decisione si basava sulla perizia elaborata dal direttore del Dipartimento salute mentale dell'Asl di Torino che non riteneva le condizioni di salute Genovese incompatibili con il carcere.

Le accuse di violenza sessuale

Genovese è entrato in carcere a novembre dopo la denuncia di una 18enne. A febbraio poi era stata notificata la seconda ordinanza per le presunte violenze nei confronti di una 23enne. Abusi per la quale è indagata anche l'ex fidanzata dell'imprenditore. A inizio maggio, il gip aveva anche respinto la richiesta di giudizio immediato della Procura. Il motivo era dovuto alla volontà di attendere la perizia sugli audio delle videocamere di sorveglianza installate nell'attico di Milano. La Procura ha invece stralciato le contestazioni sui presunti abusi ad altre due ragazze: negli scorsi mesi il gip aveva infatti ritenuto non credibili le loro versioni e aveva negato l'arresto chiesto dai pm. Per questi due casi potrebbe quindi essere richiesta l'archiviazione.

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