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Chi era Marco Cirelli, l’escursionista precipitato da un sentiero del Pizzo Badile

Era un grande appassionato di montagna Marco Cirelli, l’uomo di 66 anni che il 18 ottobre ha perso la vita precipitando dal Pizzo Badile Camuno, nel Bresciano. Era in compagnia di un amico al momento dell’incidente.
A cura di Fabio Pellaco
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Marco Cirelli stava facendo un'escursione sul Pizzo Badile Camuno quando ha perso l'equilibrio ed è precipitato lungo un canalone della Valcamonica. Era salito a oltre 2mila metri di quota, ma forse a causa del fondo bagnato è stato vittima del tragico incidente. Il corpo del 66enne è stato recuperato dal soccorso alpino dopo un lungo intervento dovuto al forte maltempo.

Marco Cirelli era appassionato di escursioni in montagna

Cirelli aveva 66 anni. Originario di Gussago, in provincia di Brescia, abitava da qualche tempo a Marone, comune sulla sponda destra del lago d'Iseo. Era conosciuto per la sua grande passione per la montagna a cui dedicava il suo tempo libero. Era solito uscire per fare delle escursioni sulle cime della zona, proprio come è accaduto nella giornata di mercoledì.

Lascia i suoi due figli e il fratello. I funerali saranno celebrati nel suo paese natale, Gussago, nella chiesa parrocchiale di Santo Stefano in Sale. La cerimonia si svolgerà sabato 21 ottobre alle 10.30.

L'incidente sul Pizzo Badile nel Bresciano

L'incidente è avvenuto nel primo pomeriggio del 18 ottobre. Cirelli si trovava con un amico sul Pizzo Badile quando è caduto per circa 200 metri in un canalone particolarmente impervio. L'intervento delle squadre del Soccorso Alpino è stato particolarmente difficile a causa del luogo della caduta e delle condizioni meteorologiche avverse, con pioggia e una fitta nebbia che è calata sul versante.

I soccorritori sono saliti a piedi partendo dal campo base allestito al rifugio De Marie al Volano e hanno camminato per circa un'ora e mezza per raggiungere il corpo del 66enne. A causa del maltempo non è stato possibile far decollare l'elisoccorso e i volontari sono arrivati sotto il bivacco Fasa dove hanno dovuto lavorare a lungo per riportare la salma a valle con non poca fatica.

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