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Centinaia di persone assembrate in coda per i tamponi: la denuncia all’ospedale di Crema

A Crema decine di persone si sono trovate in coda, assembrate sotto un tendone, in attesa del tampone. “Complice la forte pioggia, più di 500 persone si sono ritrovate assembrate sotto il gazebo posto all’esterno dell’ospedale”, denuncia il consigliere regionale Marco Degli Angeli. L’allarme sul rischio di contagio nelle file per i tamponi era già stato lanciato dal direttore sanitario di Ats Milano.
A cura di Simone Gorla
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"Alcuni cittadini mi hanno girato immagini che creano solo imbarazzo e un forte disservizio per chi è costretto a fare il tampone all'Ospedale Maggiore di Crema. Se da giugno ad oggi questo è il modo in cui le nostre Asst si sono preparate alla seconda ondata, siamo davvero sull'orlo del precipizio". Con queste parole il consigliere regionale Marco Degli Angeli ha denunciato gli assembramenti che si sono creati tra le persone in coda per effettuare il tampone per il Coronavirus a Crema.

Coda per i tamponi all'ospedale Crema: decine di persone ammassate

"In quattro mesi è stato fatto troppo poco per fronteggiare la seconda ondata e questa mattina, complice la forte pioggia, più di 500 persone si sono ritrovate assembrate sotto il gazebo posto all'esterno dell'ospedale", ha denunciato l'esponente cremasco del Movimento 5 Stelle. "Un cittadino ha segnalato che il suo biglietto era il numero 494 ma dopo oltre un'ora dal suo appuntamento aveva ancora 50 persone davanti. Anche a Crema, in pochi giorni, i numeri dei contagi sono raddoppiati e questa volta i numeri salgono anche tra i giovani. Crema nel primo giro della pandemia è stata colpita duramente, anche gli operatori sanitari e i medici non hanno ancora smaltito stress e stanchezza. Una ferita che rischia di tornare a sanguinare".

La denuncia di Demicheli (Ats): la gente in fila per il tampone si contagia

Il rischio di contrarre il virus durante l'attesa per il tampone era già stato denunciato nei giorni scorsi a Milano dal direttore sanitario dell'Ats, Vittorio Demicheli. "Le persone si fanno il tampone e poi continuano a uscire in attesa dell'esito e paradossalmente si contaminano facendo la coda per averlo", aveva denunciato il dirigente dall'Azienda per la tutela della salute. La zona di Crema, così come il resto della provincia di Cremona, furono tra i territori più colpiti dal Covid-19 durante la prima ondata.

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