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La Russa Jr, accusato di revenge porn: la ragazza che lo ha denunciato ha chiesto 50mila euro di risarcimento

Leonardo Apache La Russa, figlio del presidente del Senato, e l’amico dj Tommaso Gilardoni, sono accusati di revenge porn aggravato ai danni di una 22enne. La ragazza si è costituita parte civile e ha chiesto 50 mila euro di provvisionale. Per gli imputati si apre l’ipotesi del rito abbreviato.
A cura di Giulia Ghirardi
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Ha chiesto 50 mila euro e si è costituita parte civile la 22enne che ha denunciato Leonardo Apache La Russa, figlio del presidente del Senato, e l’amico dj Tommaso Gilardoni. I due sono oggi accusati di revenge porn aggravato per aver diffuso video sessualmente espliciti della vittima senza il suo consenso.

Nel corso di oggi pomeriggio, martedì 15 luglio, l'avvocato della 22enne, Stefano Benvenuto, ha depositato l'istanza con la quale ha chiesto un versamento di una provvisionale di 50mila euro con riserva di procedere con un giudizio civile per danni subiti dalla sua assistita che, a suo dire, per la vicenda avrebbe cambiato abitudini di vita dovendo anche trasferirsi all'estero. La richiesta di ammissione a essere parte civile è stata accolta senza alcun rilievo da parte delle difese dei due ragazzi, gli avvocati Vinicio Nardo, Adriano Bazzoni e Alessio Lanzi, che hanno prospettato l'ipotesi di presentare istanza di rito abbreviato.

Il procedimento è stato poi aggiornato al prossimo 13 novembre, un rinvio lungo in attesa che un altro giudice si esprima in merito all'opposizione alla richiesta di archiviazione del filone principale dell'indagine della Procura per violenza sessuale ai danni della 22enne. "Un rinvio soltanto tecnico", ha specificato l'avvocato Nardo.

L’archiviazione per le accuse di violenza sessuale e l'opposizione dell’avvocato

"È stata violenza sessuale, non va archiviato". A ribadirlo è stato Stefano Benvenuto, l'avvocato della 22enne che ha denunciato di violenza sessuale Leonardo Apache La Russa e l’amico dj Tommaso Gilardoni, per fatti avvenuti nella notte tra il 18 e il 19 maggio 2023, quando dalla discoteca si erano trasferiti a casa La Russa. Benvenuto ha chiesto che si vada avanti nel processo anche per la violenza sessuale, appellandosi alla gip Rossana Mongiardo.

"Non vi è in atti la prova che gli indagati pur consapevoli dell'assunzione di alcuni drink alcolici da parte della ragazza, abbiano percepito, in modalità esplicita o implicita, la mancanza di una valida volontà" della giovane "nel compiere gli atti sessuali", avevano infatti scritto i magistrati nelle motivazioni della richiesta di archiviazione delle indagini per la presunta violenza sessuale a carico del figlio di Ignazio La Russa. Per i pm non si è trattato quindi di stupro, ma "soltanto" di revenge porn dal momento che, per entrambi, c'è l’accusa di aver diffuso video sessualmente espliciti della vittima senza il suo consenso.

Di fronte a tale spiegazione, il legale della ragazza si era detto perplesso. "Per i nostri consulenti di parte specializzati in tossicologia forense è pacifico che la ragazza coinvolta, avendo fatto assunzione di cocaina, benzodiazepine, alcol e altre sostanze, non sia stata assolutamente in grado di autodeterminarsi", aveva spiegato a riguardo Benvenuto prima di depositare l'opposizione alla proposta di archiviazione.

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