157 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito
Caso Eitan: il bimbo portato dal nonno in Israele

Caso Eitan, la nonna denuncia in Israele la zia paterna: l’accusa è di furto

La nonna materna di Eitan – il bimbo sopravvissuto alla tragedia del Mottarone – ha denunciato alla polizia di Tel Aviv Aya Biran Nirko, la zia paterna. L’accusa è di “uso illegale di cellulari ritrovati nell’abitazione dei genitori di Eitan”, per un presunto furto di gioielli, Ipad e macchine fotografiche e di aver utilizzato illegalmente dei contenuti del computer e di aver utilizzato i soldi della raccolta fondi ideata per il benessere e la salute psicologica del piccolo siano stati utilizzati per le spese legali.
A cura di Ilaria Quattrone
157 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Ancora caos nella vicenda che ha come protagonista il piccolo Eitan, il bimbo di sei anni unico sopravvissuto alla tragedia della funivia Mottarone dove persero la vita i suoi genitori, suo fratello e i nonni paterni. La nonna materna, Ester Cohen, avrebbe infatti denunciato alla polizia di Tel Aviv Aya Biran Nirko, la zia paterna. Le due sono coinvolte in un procedimento penale e in un'indagine distinte: il primo che si sta svolgendo proprio in Israele e che riguarda la custodia del nipote in base alla Convenzione internazionale dell'Aja, la seconda che invece si sta svolgendo in Italia e che vede indagata la nonna, l'ex marito Shmuel Peleg e una terza persona. In questo caso i tre sono accusati di sequestro di persona dopo che Peleg ha prelevato il piccolo dalla casa degli zii paterni in provincia di Pavia per trasferirlo in Israele.

La denuncia della nonna di Eitan

A queste due vicende giudiziarie, se ne aggiungerebbe una terza: Cohen ha denunciato Biran Nirko per un "uso illegale di cellulari ritrovati nell'abitazione dei genitori di Eitan", per un presunto furto di gioielli, Ipad e macchine fotografiche e infine per aver utilizzato illegalmente dei contenuti del computer. In particolare, la nonna sostiene che la raccolta fondi ideata dalla famiglia paterna per il benessere e la salute psicologica del piccolo siano stati utilizzati per le spese legali.

I legali della zia: Accuse infondate

A dare notizia di tutto questo è la televisione israeliana N12 che ha incontrato fuori dal posto di polizia, Etty Cohen: "Faccio di tutto per proteggerlo – ha detto -. Spero che riusciremo a tenerlo qui in Israele e che il bambino viva nella sua patria e con il suo popolo". I legali difensori della zia paterna ritengono invece infondata la denuncia: "Quando una persona è sconvolta non bisogna giudicarla".

157 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views