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Alberto Genovese arrestato per stupro

Caso Alberto Genovese, la difesa chiede nuova perizia per la scarcerazione: “Deve disintossicarsi”

I legali di Alberto Genovese, l’imprenditore arrestato lo scorso novembre a Milano con l’accusa di stupro nei confronti di una 18enne e di una 23enne, hanno presentato una nuova istanza di scarcerazione per disintossicarsi dalla droga. È stata anche richiesta una nuova perizia sulla sua salute.
A cura di Ilaria Quattrone
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Nuova richiesta di scarcerazione per Alberto Genovese: stando a quanto riportato dal giornale "La Repubblica" , gli avvocati difensori dell'ex mago delle start up – arrestato lo scorso novembre con l'accusa di stupro dopo la denuncia di una 18enne abusata durante una festa organizzata nel suo appartamento di Milano – hanno presentato una nuova istanza per valutare le sue condizioni di salute. In particolare modo la dipendenza dalla droga.

La prima istanza respinta a febbraio scorso

Gli avvocati Luigi Isolabella e Davide Ferrari hanno infatti presentato al giudice per le indagini preliminari Tommaso Perna la richiesta di una nuova valutazione sulle sue condizioni di salute ritenendo che nel carcere di San Vittore, per quanto sottoposto a terapia, non abbia mai ricevuto una vera diagnosi. Un'altra istanza era stata presentata alcuni mesi fa, ma il giudice l'aveva respinta ritenendo che in carcere fosse ben seguito da psicologi e medici.

Le indagini per abusi sessuali e intestazione fittizia di beni

Genovese al momento è a San Vittore accusato di due abusi sessuali: uno avvenuto a ottobre nel suo attico di lusso e un altro avvenuto a luglio nei confronti di una ragazza di 23 anni verificatosi a Ibiza. Entrambe sarebbero state stordite da droghe. Il gip ha invece respinto la richiesta d'arresto per i presunti abusi nei confronti delle due ragazze che sempre, nei mesi scorsi, avevano deciso di rinunciare all'anonimato mostrando la loro identità. Per il giudice infatti le loro dichiarazioni non sarebbero attendibili. Oltre alle accuse di stupro, la Procura sta indagando anche per intestazione fittizia di beni, frode e riciclaggio. I procuratori vogliono infatti capire come Genovese riuscisse a mantenere il suo stile di vita.

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