Carlo Mosca arrestato per duplice omicidio e poi assolto, niente processo per gli infermieri che lo avevano accusato

Non ci sarà alcun processo per i due infermieri che con le loro dichiarazioni fecero partire le indagini a carico di Carlo Mosca. Il medico 52enne, ex primario reggente del pronto soccorso di Montichiari (in provincia di Brescia), era stato accusato del duplice omicidio di due pazienti affetti da Covid-19. Per la Procura, che si basò sui racconti dei due infermieri, erano deceduti a causa di farmaci letali che sarebbero stati somministrati su indicazione di Mosca. Il medico era stato poi assolto in via definitiva, dopo una ingiusta detenzione di 522 giorni ai domiciliari che lo ha portato a ottenere un risarcimento di 104mila euro, e la Corte d'Assise aveva rinviato gli atti in Procura affinché procedesse per calunnia contro i due infermieri. L'indagine a loro carico, però, è stata archiviata su decisione del gip del Tribunale di Brescia.
Secondo Roberto Spanò, presidente della Corte d'Assise, i due infermieri Michele Rigo e Massimo Bonettini avrebbero avrebbero prodotto "artificialmente prove contro Mosca, onde attribuire serietà alla propria macchinazione" e sostenendo "tesi, supposizioni e sospetti hanno costituito la linfa vitale che ha cristallizzato un’accusa calunniosa di omicidio". Per questo motivo, aveva rinviato gli atti in Procura indicando che i due infermieri avrebbero dovuto essere indagati per calunnia.
Come riportato dal Corriere della Sera, subito dopo la disposizione della Corte d'Assise, su richiesta del pm un primo gip del Tribunale di Bergamo ha archiviato l'inchiesta. La difesa del dottor Mosca, però, non avrebbe avuto modo di opporsi, perciò ha depositato un esposto. Alla fine, però, è arrivata una nuova archiviazione. Il secondo giudice non sarebbe entrato nel merito della vicenda, ma ha ritenuto che considerata la prima archiviazione non si potesse più procedere con l'eventuale processo.