Carlo Acutis sarà santo, il teologo Grillo: “Scelta frettolosa, passi della biografia sembrano una caricatura”

La canonizzazione di Carlo Acutis è "quantomeno frettolosa". Lo afferma uno dei più conosciuti teologi italiani, Andrea Grillo, che critica apertamente la scelta della Santa Sede di dichiarare santo il giovane milanese a meno di vent'anni dalla morte, al termine di un percorso incredibilmente veloce quando alcuni beati hanno dovuto aspettare molti secoli e per tantissimi altri il percorso canonico è fermo.
Carlo Acutis, morto nel 2006 ad appena quindici anni, sarà canonizzato da papa Leone XIV il prossimo 7 settembre 2025 insieme a Pier Giorgio Frassati, nel corso di una cerimonia solenne che sarà presieduta dallo stesso pontefice. La canonizzazione avrebbe dovuto aver luogo lo scorso 27 aprile, ma è stata spostata per la morte di papa Francesco. Nel corso di pochi anni la sua fama di santità gli ha fatto assegnare il titolo informale di "patrono di internet" per la sua grande passione per l’informatica, che lo portò a realizzare una mostra fotografica sui miracoli eucaristici, che però, oggi viene criticata.
“Come è possibile che un giovane beato possa comunicare una teologia eucaristica così vecchia, così pesante, ossessiva, concentrata sull’inessenziale e tanto trascurata invece sulle cose decisive?", afferma Grillo. "Come è possibile che tutto il cammino che la Chiesa ha fatto negli ultimi 70 anni, sul piano della comprensione del valore ecclesiale della eucaristia e della sua celebrazione, sia stato comunicato, in modo così distorto al giovane ardente comunicatore, tanto da suggerirgli una comprensione tanto lacunosa, tanto difettosa, tanto unilaterale? Chi lo ha assecondato in questo interesse per i “miracoli”, trascurando il vero miracolo?".
Per Grillo le perplessità non riguardano “non tanto la persona, giovane e particolare, di Carlo Acutis” ma il modo in cui sarebbe stato costruito il personaggio per presentarlo meglio ai fedeli in vista di una futura canonizzazione. In pratica, secondo Grillo, bisogna puntare il dito sul procedimento formale che la Congregazione delle Cause dei Santi ha utilizzato per leggere la sua vita, trasformando un giovane quindicenne, con tutti i suoi limiti e difetti, in un vero e proprio santino.
"Non si tratta di dare un giudizio su Carlo Acutis" per Grillo ma di analizzare approfonditamente il modo in cui è stata raccontata la sua vita dal Vaticano: per il docente, infatti, la definizione di "apostolo dell’Eucarestia" è molto azzardata perché i suoi scritti conterrebbero una serie di errori teologici che "vanno affrontati e non incentivati".
Un’accusa molto grave, che Grillo amplia affermando che "ci sono passi della sua biografia ufficiale che sembrano una caricatura. Viene raccontata la sua vita in modo spaventoso, perché l’esperienza di un ragazzo di fine anni Novanta e primi anni Duemila, un minorenne, viene letta utilizzando categorie di cento, trecento, cinquecento anni prima". Inoltre, è "ovvio che le frasi di Carlo appartengono a un ragazzino di tredici anni, ma non possono essere usate come modello per gli adulti: nascere originali e morire fotocopie non è una grande intuizione. In realtà noi nasciamo tutti uguali e, nel corso della vita, diventiamo originali. Anche "non io ma Dio" non mi sembra una frase degna di essere inserita tra le parole ispiratrici di un santo", insiste il teologo.
Andrea Grillo, insegna dal 1994 teologia dei sacramenti e Filosofia della Religione a Roma, presso il Pontificio Ateneo S. Anselmo. Le sue dichiarazioni, pubblicate sul suo blog, stanno suscitando un vespaio di polemiche, ma hanno anche ottenuto approvazione da parte di altri teologi. Le sue parole sono destinate a fare discutere anche nelle settimane a venire, visto che il dibattito sul tema si sta allargando.