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Carlo Acutis, dalla fede intensa al miracolo: ecco come un ragazzo di 15 anni è diventato beato

Sabato 10 ottobre Carlo Acutis, l’adolescente di Milano morto a 15 anni a causa di una leucemia fulminante, viene proclamato beato. Qual è, per la Chiesa, l’iter che porta alla beatificazione? Occorrono regole e requisiti fondamentali riconosciuti dalla Congregazione delle cause dei santi. Tra tutti, deve essere accertato un miracolo e il processo di beatificazione deve iniziare almeno cinque anni dopo la morte, anche se vi sono state delle eccezioni, come per Papa Giovanni Paolo II.
A cura di Giorgia Venturini
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Sabato 10 ottobre 2020 Carlo Acutis, il ragazzo morto a causa di una leucemia fulminante a soli 15 anni, diventerà Beato. Ma quali sono i criteri riconosciuti dalla Chiesa per iniziare un processo di beatificazione? I requisiti sono principalmente due: è necessario essere un martire o aver compiuto un miracolo e devono esser passati almeno cinque anni dalla morte. Con delle eccezioni: il processo di beatificazione di Giovanni Paolo II era iniziato il 28 giugno del 2005, ovvero 26 giorni dopo la sua morte, su esplicita richiesta del suo successore Benedetto XVI. Nel caso di Papa Woytyla la Chiesa gli riconobbe il miracolo di aver salvato dal Parkinson, malattia di cui era malato anche lui, la suora francese Marie Simon Pierre. Ma le regole sono molte di più e il processo per la beatificazione richiede tempo e accurate prove, esattamente come è stato per Carlo Acutis.

Secondo quanto spiegato dalla Congregazione delle Cause dei Santi a Fanpage.it, la via verso la beatificazione parte dalla fama di santità: "Con questo vuol dire che è la gente che solleva i santi. Tutto parte dall'acclamazione popolare. Sarà poi un'unica persona, quello che viene chiamato postulatore, a chiedere ufficialmente l'apertura del processo alla diocesi in cui è fissato il futuro beato. Non solo, raccoglie documenti e testimonianze che possano aiutare a ricostruire la vita e la santità del soggetto". Il postulatore di Carlo è Nicola Gori, autore della biografia "Eucaristia. La mia autostrada per il cielo". A questo punto il processo può prendere due strade: o viene riconosciuto il martirio, ovvero esser morti per difendere la propria fede, oppure un miracolo, come avvenuto per l'adolescente milanese. "Prima delle verifiche sul miracolo però – continuano a spiegare dalla Congregazione – devono essere riconosciute virtù eroiche, in poche parole i futuri beati devono essere testimoni della fede". Cosa riconosciuta anche a Carlo Acutis, soprannominato dalla madre "l'influencer di Dio" o il "beato di internet" per via dell'utilizzo che faceva delle nuove tecnologie.

Il miracolo deve essere realizzato in breve tempo e non deve avere nessuna base scientifica

E poi c'è il miracolo. Nella maggior parte dei casi si tratta di una guarigione ritenuta scientificamente inspiegabile e giudicata tale da una Commissione medica convocata dalla Congregazione delle Cause dei Santi e composta da specialisti, sia credenti sia non credenti. Anche in questo caso una guarigione per essere tale deve soddisfare alcuni requisiti: "Deve avvenire in tempi brevi, deve durare nel tempo, non deve avere nessun fondamento scientifico e il guarito deve aver invocato solo quella precisa persona". Solo dopo il materiale raccolto dai medici passa sul tavolo della riunione dei teologi esperti che darà il suo verdetto sulla guarigione. In caso positivo il processo di beatificazione si conclude alla Congregazione delle Cause dei Santi che si riunisce due volte al mese per discutere in media quattro cause a seduta: "Per quanto riguarda i tempi per un processo dipende da storia a storia. Se si tratta di persone morte da martiri molti anni fa chiediamo l'intervento anche di grandi storici che analizzano documenti e scritti. È una parte molto interessante del nostro lavoro, oltre al fatto che ci occupiamo di futuri beati e santi originari da tutte le parti del mondo".

Carlo Acutis sarà beato il prossimo 10 ottobre

Tutti requisiti e criteri accertati anche per il giovane 15enne milanese: sono passati più di cinque anni dalla sua morte, avvenuta nel 2006, e la Congregazione delle cause dei santi gli ha riconosciuto un miracolo. Si tratta anche in questo caso di una guarigione, di un evento accaduto il 12 ottobre del 2013 a Campo Grande in Brasile dove viveva un bambino sudamericano nato nel 2010 con una malformazione congenita al pancreas, organo che nel bimbo era in pratica diviso in due. Solo un complesso e pericoloso intervento chirurgico avrebbe potuto eliminare il problema, ma l'intervento non venne mai fatto perché il bambino guarì dopo una preghiera speciale celebrata da un sacerdote in presenza di una reliquia di Carlo, un brandello del suo pigiama. Per la Chiesa e i credenti un vero miracolo. Così, dopo l'approvazione definitiva della Congregazione, sabato 10 ottobre la Chiesa lo proclamerà Beato.

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