Carabiniere condannato a 4 anni e 8 mesi per corruzione a Pavia: comprò una casa a metà prezzo in cambio di favori

É stato condannato a quattro anni e sei mesi di reclusione Antonio Scoppetta, il carabiniere del nucleo forestale di Pavia accusato di corruzione e stalking. Stando alle indagini dei pm, che avevano chiesto una condanna di otto anni, Scoppetta sarebbe stato coinvolto in un giro di corruzione che riguardava anche l'imprenditore edile Carlo Boiocchi. Quest'ultimo, in particolare, avrebbe venduto a Scoppetta una villa a San Genesio (Pavia) per un prezzo dimezzato rispetto al suo valore, con l'obiettivo di ottenere in cambio da Scoppetta protezioni in caso di controlli nei suoi cantieri.
In relazione a questo episodio, per Boiocchi, accusato di induzione a dare e promettere utilità, è stata accettata la richiesta di messa alla prova, concessa per un mese, con l'avvio di lavori di pubblica utilità per ottenere l'estinzione del reato.
Il processo in abbreviato che si è chiuso oggi con la sentenza letta dalla giudice Daniela Garlaschelli fa parte di un filone di indagine chiamato "Clean 2", su presunti casi di corruzione che avrebbero coinvolto rappresentanti delle forze dell'ordine e imprenditori. In un altro processo, già avviato con rito ordinario e che riprenderà in settembre, compaiono come imputati Maurizio Pappalardo, ufficiale dell'Arma in congedo, e Daniele Ziri, carabiniere dell'Ispettorato del lavoro.
Secondo le accuse emerse in questa seconda indagine, Scoppetta, all'epoca dei fatti in servizio nel nucleo di polizia giudiziaria della Procura, avrebbe ricevuto da Pappalardo favori, denaro e prenotazioni alberghiere in cambio di atti contrari ai propri doveri. Gli avrebbe fornito, per esempio, informazioni sui procedimenti in corso e redatto atti in modo compiacente, arrivando anche a indirizzare un'attività di indagine contro l'ex fidanzata di Pappalardo. É proprio per quest'ultimo episodio che è stata presentata l'accusa di stalking, attuato da Pappalardo con l'aiuto di Scoppetta.