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Bimbo di 7 anni annega in una piscina a Brescia, chiesta la condanna per omicidio colposo per i genitori

La Procura ha chiesto 6 mesi di reclusione per omicidio colposo per i genitori del bambino di 7 anni che il 19 luglio 2020 annegò nella piscina di Lamarmora (Brescia). Condanne richieste anche per il bagnino e il suo responsabile.
A cura di Enrico Spaccini
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Immagine di repertorio
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La Procura di Brescia ha chiesto una condanna a 6 mesi di reclusione per omicidio colposo per i genitori del bambino di 7 anni che il 19 luglio del 2020 annegò nella piscina olimpionica di Lamarmora (in provincia di Brescia). Secondo gli inquirenti, il papà e la mamma del piccolo, sapendo che non sapeva nuotare, avrebbero dovuto impedirgli di tuffarsi nella piscina per adulti senza salvagente. La pm Federica Ceschi ha chiesto anche un'altra condanna a 6 mesi per il bagnino che quel pomeriggio era sul piano vasca e a 9 mesi per il responsabile degli assistenti bagnanti.

L'incidente nella piscina di Lamarmora

Quel giorno il bambino di 7 anni, di origini indiane, si trovava nella piscina di Lamarmora insieme ai genitori e a suo fratello di 3 anni più grande. Il giorno seguente, lunedì 20 luglio, sarebbe stato il suo compleanno. Il piccolo si sarebbe tuffato nella piscina per adulti più volte, per giocare insieme al fratello maggiore.

Ad un certo punto, però, non era più riemerso. Non vedendolo tornare a galla, la madre ha urlato mettendo in allerta un bagnino che si è tuffato nella piscina per recuperarlo. L'autopsia ha rilevato che il bambino è rimasto in acqua per circa quattro minuti. Ogni tentativo di rianimarlo si è rivelato inutile, così come la corsa d'urgenza all'ospedale Civile di Brescia.

Le condanne richieste dalla Procura di Brescia

Per la morte del piccolo si è avviato un processo con l'ipotesi di reato di omicidio colposo. A quasi quattro anni di distanza, la pm Federica Ceschi ha formulato le richieste di pena per quattro indagati. Secondo gli inquirenti, i genitori del bambino sapevano che non sapeva nuotare e quindi avrebbero dovuto impedirgli di tuffarsi in piscina.

Per questo motivo, la Procura ha chiesto per entrambi la condanna a 6 mesi di reclusione. La stessa pena è stata richiesta per il bagnino che era in turno quel giorno e 9 mesi di reclusione per il responsabile degli assistenti bagnanti. Il processo è stato aggiornato al 22 aprile, quando ci sarà l'intervento delle difese e il pronunciamento della sentenza.

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