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Bergamo, festa di compleanno in pizzeria dopo le 18: multa da 400 euro e chiusura per 5 giorni

Il titolare di una pizzeria di Arcene, in provincia di Bergamo, è stato multato per 400 euro ed è stato costretto a chiudere il locale per cinque giorni. Per le forze dell’ordine il proprietario ha ospitato una festa di compleanno nel suo locale dopo le 18, orario dopo il quale invece c’è l’obbligo di chiusura con l’unica eccezione del sevizio d’asporto, come prevedono le restrizioni governative.
A cura di Giorgia Venturini
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Una vera e propria festa di compleanno in un locale dopo le 18. È quello che è successo in una pizzeria d'asporto di Arcene, in provincia di Bergamo. Qui un gruppo di persone si sono date appuntamento per un party abusivo dopo che le disposizioni governative hanno vietato di accettare clienti all'interno dei locali dopo le sei di sera quando è consentito invece solo il servizio d'asporto. Ora il titolare si è visto consegnare dalle forze dell'ordine una multa di 400 euro e l'obbligo di chiusura per cinque giorni, esattamente come prevedono le nuove sanzioni.

Multa da 400 euro e chiusura forzata per cinque giorni

La festa era stata scoperta dagli agenti della polizia locale in zona durante un loro servizio di controlli, sempre più frequenti in questi giorni per garantire il rispetto delle normative anti-Covid. Il titolare ha provato a giustificare l'accaduto sostenendo che si trattava di una festa di compleanno privata e che nulla ha a che fare con l'attività commerciale. Una motivazione ritenuta troppo debole dalla polizia che ha deciso di sanzione il locale e imporre la chiusura forzata. Gli agenti, secondo quanto si legge su "Prima Bergamo", contestano al proprietario il fatto di aver aperto la pizzeria ai clienti dopo l'orario consentito.

Regioni e governo al lavora su nuovo Dpcm

La multa al locale nella Bergamasca arriva nel giorno in cui governo e regioni sono riunite per decidere eventuali e ulteriori strette e limitazioni nelle aree più colpite dal Covid, tra cui la Lombardia. Le istituzioni stanno proprio in queste ore discutendo se chiudere o lasciare aperti bar e ristoranti, così come i negozi salvo quelli che vengono generi alimenti e di prima necessità e i tabaccai. Al vaglio anche l'eventuale possibilità di limitare gli spostamenti in regione.

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