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Nuovo stadio di San Siro

Beppe Marotta in Comune dopo l’inchiesta sull’urbanistica di Milano: quale potrebbe essere il destino di San Siro

Il presidente dell’Inter Beppe Marotta è stato visto entrare a Palazzo Marino poco prima della seduta del Consiglio comunale del 17 luglio. La trattativa per la vendita dello stadio ‘Meazza’ e delle aree limitrofe potrebbe subire una battuta d’arresto in seguito alle vicende legate all’inchiesta della Procura di Milano sull’urbanistica della città.
A cura di Enrico Spaccini
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Beppe Marotta, presidente dell’Inter (foto da LaPresse)
Beppe Marotta, presidente dell’Inter (foto da LaPresse)
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L'inchiesta della Procura sull'urbanistica della città di Milano sta mettendo in discussione non solo i cantieri avviati, come quello del Villaggio Olimpico allo Scalo di Porta Romana, ma anche i progetti futuri. Tra tutti, quello che riguarda il quartiere di San Siro. Lo scorso 14 luglio, l'opposizione in Consiglio comunale aveva contestato il fatto che il sindaco Beppe Sala stesse trattando la vendita dello stadio ‘Meazza' e delle aree limitrofe a Milan e Inter "come fosse di proprietà di una nicchia del centrosinistra milanese senza spiegare in aula cosa stia succedendo". Come appreso da Fanpage.it, quel giorno i contestatori erano stati informati della possibilità che il contratto con le società sarebbe stato chiuso già nella prossima settimana e oggi, giovedì 17 luglio, il presidente dell'Inter Beppe Marotta è stato visto entrare a Palazzo Marino.

Fonti di Fanpage.it hanno rivelato che Marotta è entrato nella sede del Consiglio comunale milanese nel primo pomeriggio del 17 luglio, poche ore prima dell'inizio della seduta in cui la maggioranza ha confermato la fiducia a Sala. Non si sa con esattezza quale sia stato il motivo della visita del presidente nerazzurro, tuttavia è alquanto probabile che la questione San Siro fosse al centro dell'incontro. Se fino a pochi anni fa era Palazzo Marino a chiedere garanzie alle proprietà delle due squadre cittadine, ora potrebbero essere i fondi americani a cercare rassicurazioni circa l'esito della trattativa per la cessione in loro favore dello stadio e delle aree limitrofe.

La questione San Siro è al centro dell'inchiesta coordinata dai pm Marina Petruzzella, Paolo Filippini e Mauro Clerici con l'aggiunta Tziana Siciliano, e ruota soprattutto attorno alla figura dell'assessore alla Rigenerazione Urbana Giancarlo Tancredi. Prima della sua nomina, avvenuta nell'ottobre del 2021, aveva ricoperto il ruolo di direttore dell'Area Pianificazione Tematica e Valorizzazione Aree del Comune di Milano e si sarebbe ritrovato a decidere su questioni relative al progetto di rifacimento dello stadio San Siro e del quartiere. In particolare, doveva fornire un parere tecnico dopo aver acquisito i documenti relativi al nuovo ‘Meazza'. Un passato che aveva portato dubbi circa la sua presunta incompatibilità, in quanto, secondo la delibera dell'Anac del 2018, dopo essere stato dirigente in Comune non avrebbe potuto assumere un ruolo politico nello stesso Comune.

Anche altri indagati dalla Procura, però, avrebbero atteso la decisione del sindaco Sala in merito alla demolizione o ristrutturazione del ‘Meazza'. Si tratterebbero di dirigenti e imprenditori che, secondo gli inquirenti, avevano già elaborato "strategie" in vista di ogni possibile opzione, con l'obiettivo di "insinuarsi nei possibili affari". Come appreso da Fanpage.it, l'intenzione della maggioranza in questo momento sarebbe quella di, dopo aver ribadito la fiducia a Sala, continuare a portare avanti i progetti edilizi, compreso appunto quello di San Siro.

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