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Bastoni tenta di difendersi dalle accuse di Fedez: “Aberrazione della natura chi va al Pride”

Il consigliere leghista Massimiliano Bastoni è stato duramente attaccato dal cantante Fedez sul palco del Primo Maggio. Bastoni ha provato così a difendersi spiegando che con le parole “aberrazioni della natura” non si riferiva “agli omosessuali in generale, ma ad alcuni personaggi in particolare che partecipavano al Gay Pride”.
A cura di Ilaria Quattrone
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Continua a far discutere quanto successo sul palco del Primo Maggio: il cantante Fedez ha infatti affermato di essere stato "invitato" dalla Rai a modificare alcune parti del suo discorso. In particolare quelle in cui – per sostenere l'importanza del ddl Zan contro l'omolesbobitransfobia – venivano riportate delle frasi discriminatorie attribuite a diversi esponenti leghisti. Tra le frasi citate, ce n'era una imputata al consigliere regionale lombardo della Lega Massimiliano Bastoni che, nelle ultime ore, ha tentato "maldestramente" di difendersi.

Bastoni: Mai parlato di omosessuali in generale

La frase sulla quale ha imperversato la polemica è "Gay vittime di aberrazioni della natura". Parole che, sulla base di quanto sostenuto dal consigliere in un'intervista all'agenzia Ansa, sono state estrapolate "da un comunicato molto più lungo. Io non ho mai parlato di omosessuali in generale come di aberrazioni della natura, ma mi stavo riferendo ad alcuni personaggi in particolare che partecipavano al Gay Pride, una manifestazione un po' pagliaccesca che non ha alcun legame coi diritti".

Il comunicato del 2015

Stando a quanto riportato dal quotidiano "La Repubblica", il comunicato al quale si riferisce Bastoni risale al 2015. Il consigliere, insieme al collega di partito Luca Lepore, aveva attaccato duramente la manifestazione scrivendo: "Domani la nostra città sarà per l'ennesima volta un deprimente palcoscenico di qualche migliaio di frustrati, vittime di aberrazioni della natura". Lungo il testo i due consiglieri avevano etichettato il Gay-Pride come una delle: "manifestazioni degradanti, ripugnanti e lesive della dignità dell'essere umano. A tribadi e gay diciamo che i diritti civili si rivendicano con misura e serietà, non con parate indecorose e con atteggiamenti scatologici. La pochade di domani avrà l'effetto di suscitare solamente disgusto o, come già ebbe modo di affermare papa Francesco nel settembre del 2013, cristiana commiserazione".

La foto postata su Instagram

Per sostenere ulteriormente la sua posizione e in attacco alle parole di Fedez, il consigliere ha poi postato sul suo canale Instagram una foto in cui è ritratto con la scritto "No Ddl Zan" corredata con la didascalia: "Orgogliosamente eterosessuale, bianco, Cristiano e Leghista. Ieri, oggi, domani per la libertà d’espressione. Con buona pace di Fedez #noalddlzan no alla legge bavaglio". Nella sua intervista, il consigliere ha inoltre precisato che il cantante avrebbe dovuto parlare di lavoro e non del Disegno di legge: "Si sta facendo una grande campagna pro Ddl Zan e si cerca, con un messaggio sbagliato, di fare passare chi è contro questo disegno di legge come a favore della violenza e della discriminazione. Ma semplicemente quella è una legge bavaglio e io sono a favore della libertà di espressione".

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