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Comprano all’asta un immobile da 155mila euro e lo rivendono a 33 milioni: come agiva un gruppo criminale

Due amministratori, il loro “consulente fiscale” e altri quattro indagati dovranno difendersi dall’accusa di associazione a delinquere: la Guardia di Finanza ha scoperto un mercato illegale che permetteva agli indagati di comprare immobili a prezzi bassissimi alle aste e di rivenderli a milioni di euro.
A cura di Giorgia Venturini
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Immagine di repertorio
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Avevano creato un vero e proprio business illegale sull'acquisto e la vendita di immobili. Riuscivano a impossessarsi di case comprate a prezzi stracciati ad aste deserte per poi rivenderle in un giro illecito a cifre da capogiro. Così la Guardia di Finanza ha eseguito un sequestro preventivo di circa 39 milioni di euro nei confronti di due amministratori di fatto di una società e al loro consulente fiscale.

Stando a quanto emerso dalle indagini, durante un controllo nelle società i militari della Fiamme Gialle hanno trovato delle anomalie. Facendo ulteriori accertamenti hanno scoperto un’organizzazione composta da 75 società cartiere impegnate nel creare crediti Iva fittizi emettendo fatture per operazioni inesistenti. Un vero business illegale che valeva circa 690 milioni di euro. I membri dell'organizzazione agivano con ruoli ben definiti: alcuni stanziavano fondi utili all’acquisto degli immobili altri si presentavano alle aste aggiudicandosi strutture fatiscenti. Una volta in possesso degli immobili si inventavano falsi lavoro per progetti di una certa importanza come centri commerciali. Il giro illegale veniva nascosto dietro a molto passaggi di proprietà e perizie eseguite da professionisti, tutto permetteva agli indagati di giustificare l'aumento del prezzo. Così gli acquirenti erano convinti a sganciare anche milioni di euro.

In un caso del 2016 il gruppo criminale aveva acquistato un immobile all’asta al prezzo di 155mila euro. Quello stesso immobile erano stati capaci di rivenderlo qualche mese dopo per 33 milioni di euro. Intanto le società cantieri creavano importanti crediti Iva fittizi: alla fine le Fiamme Gialle hanno scoperto che l’Iva evasa è pari a 150 milioni di euro con 39 milioni di crediti fittizi indebitamente utilizzati. Per svelare questo sistema la Guardia di Finanza ha fatto verifiche in Italia ma anche in Austria e Croazia, con la collaborazione della polizia del posto. Adesso i due amministratori, il loro "consulente fiscale" e altri quattro indagati dovranno difendersi dall'accusa di associazione a delinquere.

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