Baby Gang, arrestato per detenzione illegale di armi, andrà ai domiciliari: perché è stato scarcerato

Esce dal carcere Baby Gang, arrestato lo scorso 11 settembre dopo che i carabinieri avevano trovato una pistola clandestina nella camera d'albergo di Rho (Milano) dove dormiva dopo essersi esibito al concerto di Emis Killa e altre due armi nella sua abitazione di Calolziocorte (Lecco). Il trapper da oltre 12 milioni di ascoltatori al mese andrà infatti ai domiciliari, con braccialetto elettronico, in una comunità terapeutica nel Milanese per intraprendere un percorso di "disintossicazione".
Lo ha deciso la gip di Milano Fiammetta Modica, accogliendo l'istanza dell'avvocato Niccolò Vecchioni e ritenendo attenuate le esigenze cautelari che avevano giustificato la custodia cautelare in carcere per il cantante, all'anagrafe Zaccaria Mouhib: la giudice, sostituendo la misura cautelare, ha dato infatti atto dei documenti (presentati dalla difesa del musicista) che attestano "lo stato di tossicodipendenza" per assunzione di cannabis e alcol, e che la Asst della Regione Lombardia lo ha "preso in carico" per un percorso presso una comunità che si è dichiarata disponibile. "È molto giovane", scrive ancora la gip, e per tutti questi motivi potrà seguire un percorso di cure al di fuori del carcere se saprà rispettare le regole tra cui il divieto di custodire e utilizzare telefonini, dispositivi elettronici, social network e l'obbligo di ricevere visite solo dai familiari e dalla compagna: in caso contrario, dovrà immediatamente tornare dietro le sbarre.
"Ho paura di essere derubato perché indosso sempre una collana dal valore di più di 200mila euro. Per questo porto con me la pistola", aveva spiegato Baby Gang dopo l'arresto, che rientra all'interno di un'indagine più ampia coordinata dalla Procura di Lecco che ha portato all'arresto di altre quattro persone (tra cui il collega trapper Simba La Rue, al secolo Mohamed Lamine Saida). L'arma, una semiautomatica, era nascosta all'interno di un tovagliolo bianco. Segno, secondo il legale Vecchioni, di una "forma di patologica fascinazione per le armi" da parte di Baby Gang, già sottoposto sottoposto a regime di sorveglianza speciale ed era in attesa dell'affidamento ai servizi sociali per la condanna definitiva a 2 anni 9 mesi e 10 giorni dello scorso marzo per la sparatoria di luglio 2022 in via Tocqueville a Milano. Il 24enne è coinvolto, poi, in altri processi per i quali ha ottenuto assoluzioni e condanne non ancora definitive.