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Attacco hacker alla piattaforma per le prescrizioni sanitarie: indagini sulle mail truffa inviate ai pazienti

Un attacco hacker ha colpito i server dell’azienda Murex, gestore del portale ‘Paziente Consapevole’ usato da medici e cittadini per le prescrizioni sanitarie. I pazienti hanno ricevuto mail con i propri dati sensibili in cui venivano richiesti pagamenti arretrati a nome di una finta azienda di recupero crediti di Monza.
A cura di Enrico Spaccini
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(immagine di repertorio)
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La società che gestisce il portale ‘Paziente Consapevole', usato da medici e cittadini per le prescrizioni con il Servizio sanitario nazionale, ha subito nelle scorse ore un attacco hacker ai server. Un'operazione che ha portato al rischio di furto dei dati sanitari dei pazienti e all'invio di una serie di mail a nome di una finta società di recupero crediti di Monza in cui viene chiesto agli utenti di pagare presunti arretrati per prestazioni sanitarie e farmaci. L'azienda Murex, proprietaria di ‘Paziente Consapevole', ha sospeso temporaneamente il portale, mentre la polizia postale ha bloccato il link truffa. Gli investigatori sono ora al lavoro per risalire agli autori dell'attacco hacker e del furto dei dati sanitari.

La mail truffa

Come riportato dal Corriere della Sera, l'attacco hacker che ha colpito i server di Murex è stato scoperto dopo l'arrivo di numerose segnalazioni da parte dei cittadini. I pazienti hanno spiegato di aver ricevuto mail da parte di una sedicente società di recupero crediti di Monza, chiamata CreditLex srl, in cui gli veniva richiesto il pagamento di prestazioni sanitarie arretrate.

Al suo interno, erano presenti anche i dati personali del ricevente, compreso l'indirizzo di residenza e un quadro di esami e farmaci realmente prescritti negli scorsi mesi dai rispettivi medici di base. Il cittadino veniva invitato a cliccare "entro 5 giorni dal ricevimento" un link tramite il quale avrebbero regolato la loro posizione.

Ricevute le segnalazioni, Murex ha temporaneamente sospeso il portale, che ora risulta "in manutenzione". La polizia postale si è occupata di bloccare il link truffa e gli investigatori si sono messi al lavoro per risalire agli autori dell'attacco. L'ipotesi è che dietro a questa operazione ci siano hacker dell'Est Europa.

Regione Lombardia: "Non risultano furti di dati"

La Direzione Generale Welfare di Regione Lombardia ha spiegato in una nota che "dalle verifiche tecniche effettuate non risultano furti o compromissioni di dati, né sui sistemi centrali regionali, né sui sistemi delle Aziende Sanitarie". Su quanto accaduto, ha aggiunto, "è stata informata la Polizia Postale che sta indagando anche con il supporto delle strutture di Privacy e CyberSecurity e del Computer Security Incident Response Team di Aria Spa".

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