Arrestata una banda specializzata in furti di auto e riciclaggio: tra gli indagati anche un commissario di Polizia

Rubavano le auto, le portavano in un capannone e sostituivano le targhe e i numeri di telaio, per poi stampare documenti fittizi con l'aiuto di falsari e rivenderle ad acquirenti compiacenti che a loro volta le riciclavano a terze persone. Il tutto con la complicità di un commissario della Polizia Locale di Cesano Boscone, in provincia di Milano, che aveva il compito di avvertire la banda se qualcuno avesse iniziato a sospettare qualcosa su di loro. La banda era composta da sei italiani, tutti arrestati. Gli indagati, invece, sono in totale 20: tra questi anche il poliziotto.
Stando a quanto ricostruito dalle indagini dei Carabinieri, nel periodo preso in considerazione dalle indagini (tra il settembre 2022 e il dicembre 2024) l'associazione a delinquere ha messo a segno 33 furti e 20 episodi di ricettazione. Il compito di rubare le auto era affidato a due membri del gruppo, padre e figlio rispettivamente di 58 e 27 anni. Gli altri quattro avevano ruoli organizzativi o di falsificazione.
La banda parcheggiava i veicoli rubati in strade isolate per poi nasconderli in un capannone. Lì sostituivano le targhe, cambiavano i numeri di serie sui telai e, una volta prodotti i documenti falsi, rivendevano i veicoli.
Con questi ultimi, secondo le accuse, era in contatto il vigile 63enne, che avrebbe avuto il compito di avvertire la banda se qualcuno avesse iniziato a sospettare qualcosa sulle loro attività nel capannone, che si trovava proprio nei pressi del comando della Polizia Locale.