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Approvata la mozione sulla triptorelina in Lombardia: cosa prevede e perché è considerata transfobica

In Lombardia è stata approvata dal Consiglio regionale della Lombardia la mozione proposta dal gruppo Lega sulla “Somministrazione del farmaco Triptorelina”.
A cura di Ilaria Quattrone
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Nella giornata di oggi, martedì 7 maggio, è stata approvata dal Consiglio regionale della Lombardia la mozione proposta dal gruppo Lega sulla "Somministrazione del farmaco Triptorelina". Si tratta di un medicinale che riduce la produzione di alcuni ormoni e abbassa i livelli di testosterone. È utilizzato nel trattamento del tumore alla prostata e alla mammella, ma può essere somministrato anche ai minori che soffrono di disforia di genere e cioè che non si riconoscono nel proprio genere di nascita.

Che cosa prevede il testo della mozione

Ma che cosa prevede il testo? Impegna la Giunta a sostenere il tavolo ministeriale per "stabilire nuove linee sull'utilizzo della triptorelina in casi di disforia di genere e supportare la ricognizione in corso presso le Regioni e i conseguenti opportuni approfondimenti". La mozione stessa, che vede come prima firmataria la consigliera della Lega Alessandra Cappellari, ha però subito alcune modifiche considerato che in Lombardia nessuna struttura prescrive questo specifico farmaco, ma utilizza altri protocolli.

Perché la mozione è transfobica

La mozione è da ritenersi transfobica e ideologica. Prima di tutto perché, come hanno specificato dalla consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Paola Pizzighini "si cita l'ospedale Careggi di Firenze che nulla a che vedere con la sanità lombarda". Come detto precedentemente in Lombardia nessuna struttura lo utilizza per casi di disforia di genere. Questo, quindi, dimostra come la mozione – che arriva un mese prima delle elezioni europee – sia strumentale.

Il farmaco, come precisa la stessa consigliera, è un "bloccante transitorio e reversibile alla pubertà" ed è "prescritto solo dopo un'attenta valutazione multiprofessionale".

L'obiettivo è solo quello di aiutare gli adolescenti che soffrono di disforia di genere a capire, in un periodo doloroso durante il quale percepiscono un corpo che non risponde a quanto sentono, quale percorso intraprendere: "Se intendono procedere verso la transizione, il trattamento farmacologico aiuta questo processo. Se non vogliono farlo, il farmaco viene sospeso e gli effetti sono reversibili", ha infatti precisato la consigliera del Partito democratico Roberta Vallacchi.

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