Andrea Mostoni arrestato per l’omicidio di Vasilica Potincu, il Ris cerca tracce di sangue sui vestiti del 29enne

Andrea Mostoni si trova in carcere dallo scorso 28 maggio con l'accusa di aver ucciso con nove coltellate Vasilica Potincu, la 35enne trovata senza vita in un appartamento di Legnano (nella Città Metropolitana di Milano) la mattina del 25 maggio. Il 29enne si è avvalso della facoltà di non rispondere sia davanti al pm della Procura di Busto Arsizio Ciro Caramore che alla gip Anna Giorgetti, dichiarandosi "estraneo ai fatti". Su di lui, però, gli investigatori avrebbero abbastanza elementi per sostenere l'accusa e presto arriveranno i risultati delle analisi del Ris di Parma sugli indumenti sequestrati a Mostoni. L'ipotesi è che il 29enne possa aver portato in lavanderia i vestiti con i quali la sera del 24 maggio si è presentato all'appuntamento con Potincu, forse nel tentativo di eliminare possibili tracce.
L'uomo con la felpa a righe rosse e nere inquadrato dalle telecamere
Come riportato da Il Giorno, Mostoni vive a Robecco sul Naviglio, ma ha diversi amici a Canegrate. Proprio a loro la sera di sabato 24 maggio il 29enne avrebbe inviato un messaggio avvisandoli che sarebbe arrivato in ritardo. Alle 22:28 sarebbe stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza nei pressi dell'appartamento di Legnano dove Potincu, insieme ad altre donne, dava appuntamento ai suoi clienti. L'uomo inquadrato aveva addosso un cappello con visiera e una felpa a righe rosse e nere e sarebbe rimasto all'interno dell'abitazione insieme alla escort fino alle 23:37.
Secondo gli investigatori, quell'uomo era Mostoni, lo stesso che dopo avrebbe portato una felpa in lavanderia forse per cancellare eventuali tracce ematiche. Le celle telefoniche lo localizzerebbero proprio a Legnano nell'orario compatibile con il decesso di Potincu. Intorno a mezzanotte e mezza il 29enne avrebbe telefonato agli amici per sapere dove si trovassero e per nove minuti sarebbe rimasto fermo in viale Gorizia. Non è escluso che in quel frangente possa essersi liberato di oggetti potenzialmente compromettenti, forse anche del cellulare della vittima che non è stato ancora ritrovato.
La morte di Potincu e l'arma del delitto
Stando a quanto emerso finora, la sera della morte di Potincu non si sarebbe consumata violenza sessuale. La 35enne avrebbe accolto il cliente, forse con l'aspetto travisato, in accappatoio e tacchi a spillo, ma l'uomo l'ha accoltellata a morte nove volte. Secondo i racconti della madre della vittima e in base ai messaggi ricevuti, il rapporto tra Potincu e Mostoni sarebbe diventato ossessivo negli ultimi tempi, soprattutto dopo che il 29enne le aveva consegnato 70mila euro.
La 35enne aveva deciso di allontanarlo, ma lui avrebbe iniziato a tormentarla. Sul cellulare di Mostoni sarebbero state trovate numerose ricerche su siti di incontri, come quelli in cui Potincu pubblicava i suoi annunci. L'ipotesi è che sia un segnale dell'ossessione che aveva sviluppato per lei. Non è stata ancora trovata l'arma del delitto, anche se pare che nell'abitazione di Mostoni manchi un coltello da cucina dal ceppo.