Allarme per lo striscione Caino durante l’Angelus del Papa: ma era il nome di un paese

Paura in piazza San Pietro a Roma durante l'Angelus: uno striscione con su scritto "Caino" ha preoccupato la Gendarmeria Vaticana. Fortunatamente l'allarme è rientrato una volta che gli autori hanno spiegato il motivo di quella parola. Caino infatti è il nome di un comune della Valle del Garza, in provincia di Brescia. E ieri, domenica 5 settembre, una delegazione della parrocchia era presente in piazza.
La Gendarmeria ha chiesto di abbassare lo striscione
Il telo bianco doveva essere solo un modo per farsi identificare da amici e parenti rimasti a casa a guardare la preghiera in televisione. Purtroppo però i funzionari della Gendarmeria, ignari dell'esistenza di un paese con quel nome, hanno pensato che la parola si riferisse all'uccisione di Abele da parte di Caino e volesse lanciare un'offesa o un messaggio in codice. Gli agenti hanno così chiesto, come riporta il quotidiano "Il Giornale di Brescia", di abbassare lo striscione e hanno preteso delle spiegazioni. I pellegrini, che al giornale hanno spiegato che la gendarmeria ha fatto solo il suo lavoro, hanno così mostrato i documenti e risolto il malinteso.
Il significato del nome "Caino"
Sull'origine del nome del paese abitato da poco più di duemila persone, lo stesso Comune dedica sul suo sito una breve spiegazione: l'etimologia non è certa. Alcuni lo fanno derivare dal latino Catinum che indicherebbe una conca o dal nome romano "Cainus" che si riferisce a un colono romano, altri da Gavinus, che significa "fiume incassato" o ancora da Caio che significa "recinto". Infine alcuni lo fanno derivare da Gait (luogo incolto o pascolo) o da Cà de ì (casa del vino), in riferimento a un'osteria del luogo. Nessun riferimento quindi al personaggio biblico della Genesi.