Alessia Pifferi contattò un investigatore per pedinare il compagno, l’avvocata: “Bisogno spasmodico di controllo”

Nuovi audio inediti di Alessia Pifferi raccontano di come lei, pochi mesi prima di abbandonare a casa la figlia Diana facendola morire di stenti, avesse a contattato un investigatore privato per pedinare il compagno di allora, Angelo d'Ambrosio, elettricista di Bergamo. "É solo una delle sciocchezze che ha fatto per seguire D'Ambrosio", ha commentato a Fanpage.it Alessia Ponenani, avvocata della donna, "come quando aveva preso una limousine per andare da lui".
La legale, dal canto suo, ha detto di essere stata all'oscuro di tutto: "Non sapevo che avesse contattato un investigatore. Non credo che poi abbia fatto nulla perché come avrebbe fatto per pagare un investigatore privato? Con quali soldi?". Ma, almeno per il momento, l'avvocata non ne ha parlato con la sua assistita: "Non ho neanche modo di chiedere a Pifferi cosa sia successo perché non la sento e non la vedo da gennaio visto che c'è la perizia in corso". L'avvocata risulta ora indagata in un filone parallelo d'inchiesta: secondo il pm Francesco De Tommasi avrebbe aiutato Pifferi nel simulare un vizio di mente. Dopo la condanna all'ergastolo in primo grado, nel processo di appello Pifferi sarà ora sottoposta a una nuova perizia psichiatrica, il cui deposito è stato recentemente rimandato.
"Sta andando tutto malissimo, male male male – si sente dire Pifferi nei messaggi vocali che ha mandato all'investigatore – Questa persona è da pedinare dalla mattina alla sera. Voglio sapere tutto di lui, anche quante volte va al gabinetto". La donna è ossessionata dal fatto che il compagno possa tradirla, pur non avendone nessuna prova: "Lui dice che non ha altre donne che di qua, che di là… e il bello che mi fa passare per scema a me, lei pensi. Gli controllo il telefono, non so se elimina i messaggi, ma di messaggi non ce ne sono". Poi la si sente suggerire: "Bisognerà mettergli qualcosa sotto al furgone, macchina e tutto. Devo trovare assolutamente il modo di vedermi con lei e pedinarlo. Forse lui lavora tutto il giorno a Bergamo quindi potrei trovare qualche scusa per stare a Bergamo".
Lo stesso D'Ambrosio durante le udienze ha parlato degli atteggiamenti possessivi della ex compagna: "D'Ambrosio ha raccontato al processo di aver lasciato Pifferi perché era troppo gelosa e non la sopportava più", spiega a Fanpage.it l'avvocata Pontenani. Secondo la legale, gli audio non aggiungerebbero niente al ritratto della personalità di Pifferi tratteggiato fino ad ora, ma dimostrerebbero soltanto una "necessità, un bisogno spasmodico di controllo, di avere certezze e avere una persona che si prendesse cura di lei e della bambina".