Al teatro alla Scala di Milano torna in vigore il dress code: come dovranno vestirsi gli spettatori

Al teatro alla Scala di Milano torna in vigore il dress code. Negli ultimi anni il codice d'abbigliamento non veniva fatto rispettare pur non essendo mai stato ufficialmente cancellato. A optare per regole meno ferree era stato il sovrintendente Domnique Mayer. Ormai uscente, la direzione della Scala ha deciso di abbandonare totalmente questa linea più tollerante.
Cosa prevedono quindi le regole? Non ci sarà obbligo di cravatta o abbigliamento da sera. Si tratta soprattutto di indicazioni minime che tutti gli spettatori troveranno elencate nei cartelli che sono già stati sistemati all'ingresso e in biglietteria. Per la precisione:
- no canotte
- no pantaloncini corti
- no infradito
Chi non dovesse rispettare questi canoni, non si vedrà rimborsare il biglietto. "La Direzione invita il pubblico a scegliere un abbigliamento consono al decoro del Teatro, nel rispetto del Teatro stesso e degli altri spettatori. Non sono ammessi all'interno del Teatro spettatori che indossino canottiere o pantaloni corti; in questo caso i biglietti non sono rimborsabili" si legge sul sito della Scala.
Ovviamente ci saranno delle eccezioni. Il divieto di canotta non impedirà di entrare con bluse o abiti senza maniche. Così come potranno entrare gli spettatori giapponesi che indosseranno le calzature tradizionali. Queste linee guida si inseriscono in un discorso più ampio relativo al comportamento da tenere a teatro.
Ve ne sono altri relativi al consumo di cibi e bevande, che non possono essere portati dall'esterno, così come all'uso di smartphone: non possono essere fatte né foto né video, né possono essere appoggiati alla balaustra considerato il rischio che questi possono cadere e colpire gli spettatori in platea.