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Agguato a colpi di pistola contro un ultrà del Milan, si indaga sulle curve di San Siro: “Non è stato uno scambio di persona”

Era Luca Guerrini l’obiettivo della sparatoria che si è verificata ieri in via degli Imbriani a Milano. Il 27enne si è detto estraneo ai fatti, ma secondo quanto appreso da Fanpage.it la sparatoria sarebbe legata al mondo della tifoseria e alle curve di San Siro e, dunque, tutt’altro che casuale.
A cura di Giulia Ghirardi
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Luca Lucci (a sinistra) e Luca Guerrini (a destra) - foto da Instagram
Luca Lucci (a sinistra) e Luca Guerrini (a destra) – foto da Instagram

Si esclude l'ipotesi dello scambio di persona, suggerita da Luca Guerrini – 27enne membro del gruppo ‘Ultras Giambellino', tra i fedelissimi di Luca Lucci e in scalata delle gerarchie della Curva Sud del Milan – durante l'interrogatorio davanti agli investigatori. Secondo quanto appreso da Fanpage.it, la sparatoria che si è verificata ieri, giovedì 8 maggio, in via degli Imbriani a Milano, sarebbe invece legata al mondo della tifoseria e alle dinamiche di potere e rivalità tra le curve di San Siro.

Stando a quanto ricostruito sino a questo momento, due soggetti in sella a uno scooter, un Honda nero, si sarebbero avvicinati al Suv di Guerrini imbottigliato nel traffico in via degli Imbriani, all’incrocio con piazzale Nigra, viale Bodio e viale Jenner a nord della città. Erano all'incirca le 13:30 quando uno degli aggressori è sceso dallo scooter e ha esploso tre colpi con una scacciacani modificata, prima di darsi alla fuga a tutta velocità.

Guerrini, uscito illeso dall'agguato, è stato poi ascoltato dagli investigatori della Squadra Mobile. Il 27enne ha raccontato che era da poco uscito dalla sua barberia per andare a pranzare quando si sarebbe accorto di essere seguito dai due in motocicletta che hanno approfittato di un semaforo rosso per affiancare la sua Audi e sparare. Dopo i colpi di pistola, Guerrini ha detto di essersi allontanato a piedi in direzione di piazza Bausan prima di tornare e risalire sull’Audi per fuggire. Arrivato a Lambrate, però, il 27enne avrebbe deciso di tornare indietro su suggerimento della madre che, nel mentre, era stata contattata dai poliziotti risaliti a lei grazie alla targa dell'auto. Agli inquirenti Guerrini avrebbe, però, dichiarato di non aver alcuna idea del motivo della sparatoria contro di lui, lasciando intendere, senza dichiararlo esplicitamente a verbale, che potrebbe essersi trattato di uno scambio di persona. Ipotesi che, però, è stata scartata dagli inquirenti.

Stando a quanto appreso da Fanpage.it, le indagini si starebbero indirizzando verso il mondo della tifoseria organizzata e, in particolare, sulle dinamiche di rivalità esistenti tra le due curve di San Siro e sul vuoto di potere lasciato dal milanista Lucci (finito in carcere nella retata della maxi inchiesta Doppia Curva). Mondo, quello dello stadio, non estraneo a Guerrini, tra i fedelissimi dell'ex capo ultrà e in scalata delle gerarchie della Curva Sud del Milan, che, al momento della sparatoria, aveva uno striscione e altro materiale della curva rossonera nella propria auto.

Al momento, gli investigatori della Squadra mobile stanno ricostruendo con le telecamere di video sorveglianza della zona gli attimi in cui è comparsa la motocicletta nell'ambito di un'azione che sembra essere tutt'altro che improvvisata e con un obiettivo ben preciso.

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