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“Adesso vi ammazzo”: 21enne blocca autobus e cerca di disarmare un carabiniere, arrestato

Un ragazzo di 21 anni è stato arrestato a Varese con l’accusa di interruzione di pubblico servizio, resistenza a pubblico ufficiale e minacce. Il giovane sarebbe salito, lunedì 25 ottobre, un po’ alticcio su un autobus. All’arrivo dei carabinieri sarebbe iniziata una colluttazione dove avrebbe provato a sottrarre una pistola a un militare. Una volta arrestato e portato in caserma, li avrebbe anche minacciati di morte.
A cura di Ilaria Quattrone
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"Adesso vi ammazzo": sarebbero queste le parole che un ragazzo di 21 anni avrebbe pronunciato nella serata di lunedì 25 ottobre dopo essere stato arrestato a Varese dai carabinieri. Il giovane sarebbe salito un po' alticcio su un autobus e, nonostante le richieste di scendere dal mezzo, all'arrivo dei carabinieri avrebbe cercato di prendere l'arma di un militare. Il 21enne è stato quindi arrestato e accusato di interruzione di pubblico servizio, resistenza a pubblico ufficiale e minacce.

La colluttazione con i carabinieri

L'accaduto si è verificato a piazzale Trieste, vicino al centro storico. Secondo le prime informazioni, intorno alle 20.30, il ragazzo sarebbe salito sul mezzo della linea Varese – Luino con una bottiglia di birra. Nonostante le richieste del conducente e degli altri passeggeri, spaventati dal fatto che il giovane potesse causare problemi, il 21enne non è voluto scendere dall'autobus. Da qui l'intervento dei carabinieri allertati dai presenti. Dopo aver provato a identificarlo, il ragazzo li avrebbe aggrediti e avrebbe provato a impossessarsi della pistola di uno di loro.

Il ragazzo avrebbe diversi precedenti

Il 21enne, che sarebbe residente a Lavena Ponte Tresa (Varese), è stato quindi arrestato. Una volta arrivato in caserma, avrebbe inoltre minacciato i militari. Il ragazzo è già noto alle forze dell'ordine: ha precedenti per droga e una condanna per reati sessuali. Il giudice ha disposto per questo caso l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per tre giorni la settimana. Adesso dovrà affrontare un nuovo processo che si svolgerà a metà novembre.

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