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Accoltella una donna a caso a Milano: “Cacciato dalla comunità e licenziato da Unicredit, volevo colpire uno di loro”

L’interrogatorio di Vincenzo Lanni, che la mattina del 3 novembre ha accoltellato una sconosciuta in piazza Gae Aulenti a Milano. “Volevo colpire un dipendente Unicredit, da quando ho perso il lavoro è iniziato il declino. La comunità era tutto per me”
A cura di Francesca Del Boca
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Vincenzo Lanni
Vincenzo Lanni

"Quella mattina sono uscito dall'albergo per andare a colpire qualcuno a caso in piazza Gae Aulenti, il luogo delle istituzioni finanziarie di Milano. Il mio obiettivo? Un dipendente Unicredit". È la confessione di Vincenzo Lanni, 59 anni, in occasione dell'interrogatorio reso al pm il 3 novembre dopo l'accoltellamento di una donna sconosciuta, pugnalata al fianco con un coltello da 40 centimetri, e la successiva latitanza di 11 ore in un hotel di Milano.

Il progetto criminale di Vincenzo Lanni

La vittima, 43 anni, manager della società finanziaria che fa capo a Regione Lombarda, si trova ancora ricoverata all'ospedale Niguarda, e la sua prognosi resta riservata. È stata accoltellata con un solo fendente intorno alle 9, mentre si recava al lavoro. "Spero stia bene, il mio scopo non era colpire lei ma il mondo finanziario", ha raccontato sempre Lanni, ex informatico che già si era reso protagonista di un episodio simile nel 2015, quando aveva accoltellato due pensionati nella Bergamasca, sorprendendoli alle spalle per strada.

Condannato per tentato omicidio a otto anni di carcere e tre di residenza psichiatrica dopo una diagnosi di seminfermità mentale, era da poco stato allontanato da una comunità di recupero di Villadosia (Varese). Un episodio che, stando a quanto dichiarato dal 59enne, avrebbe scatenato nella tua testa il progetto criminale. 

L'espulsione dalla comunità di recupero: "Per me era tutto"

"Sono stato cacciato giovedì dalla comunità, per me era tutto", ha raccontato durante l'interrogatorio Lanni, che il 30 ottobre era stato allontanato dalla comunità Exodus per comportamenti "non idonei alle regole", e in particolare dopo un alterco con un altro ospite della struttura. È lo stesso giorno in cui l'ex consulente acquisterà la lama da 40 centimetri, con il preciso intento di colpire "qualcuno del mondo finanziario". "Non ho mai avuto una famiglia e lì l'avevo trovata, volevo bene a tutti e tutti me ne volevano. Questo mi ha stravolto e mi ha riportato la mente, come un pensiero fisso, alla causa del mio declino: la perdita del lavoro come consulente per Unicredit".

L'aggravante della premeditazione

Lanni spiegherà agli inquirenti di aver confidato in un "ripensamento" da parte della comunità fino a sabato e, non avendo ricevuto cenni da nessuno, di aver iniziato a concretizzare l'idea di fare del male a un estraneo scelto a caso con tanto di sopralluoghi in piazza Gae Aulenti per "verificare le vie di fuga". Particolare, questo, che è valsa la contestazione della pesantissima aggravante della premeditazione da parte del gip di Milano, dal momento che l'uomo avrebbe mantenuto il suo proposito omicidiario per cinque giorni, procurandosi i mezzi necessari e studiando accuratamente il luogo dell'azione.

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